Un'ombra.

La maggior parte delle persone è convinta che la vita sia costituita da una sorta di linea retta, che soliamo percorrere univocamente, ma che abbiamo la possibilità di guardare sia davanti a noi, sia alle nostre spalle, permettendoci di osservare tanto il punto da cui siamo partiti, quanto la meta che ci siamo prefissati di raggiungere.
Non credo, tuttavia, che si possa ridurre il corso della nostra esistenza ad una concezione così maniacalmente perfetta.

La nostra vita è costituita da una linea, sì, ma spezzata in più punti, e coronata in essi da nodi che tutti quanti definiamo scelte.
Sarei pazzo, od ipocrita, a dire che io stesso mi sono sottratto a questo.

Cosa sono, io, esattamente, allora..? Se è vero che le proprie scelte conducono ogni volta in una nuova direzione, qual è ora la direzione in cui sto guardando? E cosa mi spinge a condurre i miei passi in questo verso, ancora, e ancora..?

Guardo intorno a me, e vedo cavalieri. Corazze dorate, spade che rilucono al sole, incalzanti fanfare al ritorno da una missione portata a termine. Sono di bell'aspetto.

Eppure almeno due di loro, su tre, sono armature vuote, o riempite di falsi valori che, troppo spesso, sfociano in una devozione incondizionata o insulsa.
Posso considerarmi uno di loro, a mia volta? Voglio considerarmi ancora uno di essi..?

Esistono scelte che non riusciamo a porci, ma che è la vita stessa a porci innanzi. E utilizza spesso i metodi più subdoli. Il più usuale è dalla bocca delle persone che ci sono intorno.

Io credo di essere di fronte ad una di queste scelte, condotto qui da silenzi troppo rumorosi, e da sguardi troppo a lungo puntati lontani dalle mie labbra.

Sono un'ombra, un misero popolano avvolto in un mantello di silenzio e apatia.

Ho solo un interrogativo, ora, che mi dilania il cuore: è un mantello che io stesso ho posto sulle mie spalle, o è l'aria intorno a me ad essersi stretta in una calda morsa?

La pagina del piccolo libello si chiuse. La penna fu diligentemente riposta al proprio posto.
Nel buio della stanza, un soffio spense la candela.

E i segreti dell'inchiostro rimasero proibiti a tutti.

[Modificato da Cyber Dark 06/06/2005 19.59]

L'unica cosa che posso dire è che è stupenda... E che spero di aver capito il senso. Se è ciò che credo, sono d'accordo

Ot- E' veramente...bello, e "reale"!
Complimenti! - fine OT

[Modificato da Lady Rowena 06/06/2005 20.22]

Uhm............per un Paladino che torna, c'è sentore dell'abbandono di un altro!
Mumble, ovviamente Gianlù non sà cosa c'è scritto nel diario di Cyber Dark, ma Gianluca, sà però che se tale personaggio sparisse, sarebbe la scomparsa di un pezzo di storia di questo Forum............
Quando ho letto il titolo di questa nuova discussione, e ne ho visto l'autore, c'è mancato poco che facessi un salto di gioia, salvo vedere poi l'entusiasmo smorzarsi....
Beh, spero che quello stanco Paladino, trovi all'interno di sè la voglia di lottare ancora........

ot i miei complimenti per come è scritto, veramente molto bello... ot

Vi ringrazio delle risposte, anche se dubito sia trapelato a sufficienza il messaggio che desideravo comunicare.

O almeno..non è giunto a chi speravo.

/OT

Come dice Sir Eruner è bellissima. Delle persone ignoranti credono che un Paladino sappia solo combattere ma anche i Paladini hanno sentimenti e le vostre parole sono molto profonde.
Complimenti. Sir Cyber sapete che la fine della vostra poesia mi ricorda il finale della storia che sto scrivendo?

[Modificato da DragonKnight 06/08/2005 16.01]