Rinascita, parte seconda
Il paesaggio scorreva pigramente di fronte gli occhi di Del. Lui e Bjorn erano sul carro del nano diretti verso occidente, sotto di lui il carro sobbalzava e scricchiolava ogni volta che beccava una buca, impedendo a Del di dormire.
“Ma davvero non riesci a ricordarti proprio nulla Del?” chiese nuovamente Bjorn
“No” rispose nuovamente il ragazzo sospirando “Mi ricordo nomi, luoghi, eventi ma nulla su di me. So che proseguendo in questa direzione raggiungeremo fra un’ora al Castello d’Ocre, la posso anche descrivere. Ma se cerco di ricordare qualcosa sulla mia vita… nulla” concluse alzando le spalle con fare rassegnato.
“Bhé, nonostante la tua giovane età hai una istruzione colta, indossi vestiti di fattura costosa e le tue mani non sono segnate da calli, può darsi che tu sia di buona famiglia. Vedrai, saranno i tuoi famigliari a cercarti.”
“Il tuo ragionamento è plausibile, ma nel frattempo che faccio? Non ho casa o un posto dove stare, come farò a mantenermi? Non ho nemmeno un straccio di indizio su come cercare la mia famiglia”
“Non è così, un indizio l’abbiamo” lo contraddisse Bjorn, voltandosi indietro verso Del e alzando il dito indice con fare saccente.
“Davvero?”
“Si, quel simbolo”
“Simbolo? Quale?”
“Quello sul retro del soprabito, quel serpente stilizzato che morde la propria coda formando un cerchio”
“E’ un Drago” rispose Del togliendosi il soprabito e osservando il disegno.
“Davvero? Senza ali né zampe?”
“E’ un Drago” ripeté il giovane con ferrea convinzione.
Del si sdraiò e osservò il limpido cielo azzurro, era maestosamente bello, guardandolo Del si dimenticò dei suoi problemi. Un paio di volatili li sorvolarono volteggiando elegantemente, Del si scoprì ad invidiarli.
-Guardali come volano tranquilli e spensierati, piacerebbe anche me volare libero e senza problemi-
Alzò la mano aperta verso il cielo, sembrava così vicino da poterlo quasi toccare, ma era così irragiungibile.
Rami che si stagliavano neri contro il cielo limpido rovinarono la poesia del momento.
“Fra poco ci siamo, appena traversato questo tratto di bosco saremo a destinazione” raggiunse la voce di Bjorn “A proposito, se ti va ho un mezz’idea su come cavartela finché non ti torna la memoria, ho…”
Il muggito spaventato del bue che trainava il carro squarciò la tranquillità della foresta.
“Che Diavolo?” Del fece appena in tempo a pronunciare quelle parole che il carro fu scosso da un violento colpo, mandando il ragazzo con le gambe all’aria.
Del si rialzò ritrovandosi a fissare otto occhietti rossi che scintillavano malignamente.
Un enorme ragno gonfio quanto orrendo si ergeva sopra il ragazzo con le fauci grondanti di saliva spalancate.
“Non ci provare brutta bestia schifosa!” gridò Bjorn colpendo il ragno con un’ascia leggera. La creatura gridò e fece per girarsi verso la minaccia, Del ne approfittò per piantare le dita negli occhi della bestia. Il ragno emise uno spaventoso grido stridulo, quasi impazzito attaccò con le zampe a casaccio colpendo Del che era troppo vicino per evitarlo.
Il colpo forzò l’aria fuori dai suoi polmoni, e si piegò in due dal dolore, boccheggiando. Bjorn si avventò sul ragno colpendolo ripetutamente al collo.
“Questo… è… per… la… botte… di… birra… persa!” gridò il nano, e con l’ottavo colpo il ragno stramazzò al suolo, morto.
“Per… la birra?” chiese Del, prendendo ancora fiato.
“Tu sei ancora intero, e sprecare dell’ottima birra e un crimine imperdonabile”
Un ombra passò sul nano, Del fece per gridare ma un secondo ragno piombò dagli alberi schiacciando Bjorn sotto la sua mole.
Del afferrò un sasso e lo lanciò contro il ragno distraendolo, Bjorn rotolò via grugnendo per il dolore. L’orrendo aracnide fece per seguirlo ma Del prese l’ascia dell’amico e saltò in groppa alla bestia colpendolo. Non riusciva mettere molte forza nei colpi e il polso iniziò a dolergli ma la paura e l’adrenalina gli impedirono di notarlo.
Il ragno si dimenò con forza sotto il ragazzo cercando di scrollarselo di dosso, nel frattempo Bjorn aveva estratto un coltello da uno stivale e partì nuovamente all’attacco ferendo una zampa della creatura. La perdita temporanea dell’equilibrio fece mollare la presa a Del e il ragno riuscì a toglierselo dalla schiena, morse il braccio al ragazzo e lo scaraventò a terra, poi con un poderoso colpo di una sua zampa mandò a sbattere il nano contro un albero,
Bjorn cadde a terra inerte.
“Maledetto!” gridò Del lanciandosi per afferrare l’ascia, ma il ragno sputò una ragnatela viscosa bloccando il ragazzo a terra.
Del vide che era inchiodato e poteva muovere soltanto un braccio e l’ascia era troppo distante, con orrore crescente vide il ragno dirigersi verso di lui lentamente. La mente primitiva della creatura gli permetteva di capire che la vittoria era ormai sua e si avvicinò pregustando il lauto pasto.
-Morirò qui?- si chiese mentre il panico stritolava il suo animo.
-No...-
-Non voglio...-
-Non voglio morire.-
-Non lo permetterò!-
Qualcosa scattò nella mente del ragazzo, come in un sogno alzò il braccio quasi senza rendere conto di quello che stava succedendo, stese le dita verso il ragno.
“Crepa!!”
L’istinto del ragno lo avvertì del pericolo, ma non fece comunque in tempo.
Dalle dita di Del crepitarono fulmini azzurri che trafissero il corpo dell’orribile creatura facendola letteralmente esplodere.
Del guardò il cadavere fumante del ragno, poi guardò il suo braccio e fece in tempo a notare il colore verde violaceo che assumeva intorno alla ferita...
Poi la terra gli corse incontro...
E poi vi fu solo l'oscurità.
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