Il Vassallo perfetto

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8
Sommo Ostri
00giovedì 9 settembre 2010 23:02
«Impossibile! E' dai tempi dell'investitura di Rees che non capitava una cosa del genere...»
Disse il Sommo Ostri a voce alta. Quella sua frase riecheggiò nella Sala del Triplice Trono come un tuono cupo.
«Investitura di chi?» Chiese Oscar con i suoi celebri modi poco educati e troppo scherzosi, stava pur sempre rivolgendosi ad un Sommo! Infatti Teresa gli diede subito una gomitata alle costole che lo fece quasi inginocchiare dal dolore.
«Perdonatelo Sommo, mio marito...»
«Scusate voi, stavo pensando a voce alta.» La interruppe il Sovrano. «Teresa, Oscar. Siete due grandi e valenti Vassalli. In tanti anni di onorato servigio al Regno, avete dimostrato individualmente di essere delle persone eccezionali. E' molto raro che due Vassalli si sposino e formino una famiglia. Voi l'avete fatto e non vi siete fermati qui. Vostro figlio, il giovane Throneshield...» Ostri si interruppe e pensò per un attimo che un bambino chiamato così poteva essere figlio solo di Oscar. Il Sommo si passò una mano sulla faccia e poi continuò: «dicevo che vostro figlio Throneshield, è stato uno dei più giovani Aspiranti Vassalli ad ottenere tale titolo in tutta la storia del Regno. Aveva tredici anni se non ricordo male. Ed ora vorreste chiedermi di prendere in considerazione per lui la promozione a Vassallo?»
Ostri era alquanto infastidito. Oscar conosceva molto bene i Sommi, fin da giovane era un loro fedele compagno di taverna e si accorse che qualcosa non andava.
«Ost... EHM! Sommo! Spero non ve la siate presa per il piccolo scherzetto di cinque anni fa... Tra i tanti pretendenti che superarono la prova d'ingresso c'era Throneshield e vi abbiamo tenuto nascosto che fosse nostro figlio... Temevamo che se l'aveste saputo sarebbe stato più difficile per lui ottenere il titolo di Aspirante, ma noi ci tenevamo davvero molto...»
Ostri fece un cenno serio del capo «E facevate bene a pensarlo.»
Teresa decise di intervenire prima che suo marito peggiorasse ulteriormente la situazione.
«Vi chiediamo perdono Sommo, noi conosciamo bene la vostra magnanimità e il vostro immenso senso di giustizia, eravamo sicuri che infine aveste accettato Throneshield come Aspirante Vassallo, dato che il merito di aver superato la prova è stato davvero suo e di nessun altro.»
«Infatti così è stato, Teresa. Ma quello che mi chiedete ora è davvero troppo.» Ostri guardò Teresa e la vide triste. Poi si voltò verso il Triplice Trono e per un attimo perse il suo sguardo nella luce blu che bruciava dai due troni, come se volesse chiedere consiglio a Blue Dragon stesso. Infine si voltò nuovamente e guardò Oscar, il quale invece aveva il suo solito sorriso stampato sul volto. Ostri non potè fare a meno di sorridere e si domandò, ancora una volta, come poteva un uomo essere tanto sciocco quando forte e valoroso quando il dovere lo chiamava. Teresa prese timidamente la parola.
«Oh Sommo, sappiamo bene che il Regno di Blue Dragon è diverso dagli altri, qui giustamente, le linee di sangue valgono meno che nulla. Abbiamo visto spesso voi Sommi rispettare più un mendicante che un Principe forestiero. Noi siamo come voi, sappiamo che i titoli del Regno sono tutt'altro che ereditari. Non pretendiamo nulla, vi chiediamo solo di parlare con Throneshield, è fuori dalla porta che aspetta un vostro gesto per potervi parlare.»
Il volto del Sommo si trasfigurò, sbarrò gli occhi ma non disse nulla. Restò un momento fermo dallo stupore, pensò che era impossibile che qualcuno stesse ad aspettare dietro la porta, Ostri stesso non aveva avvertito la presenza di nessuno tranne i due Guardmen, eppure... No ecco! Ora che ci faceva caso poteva percepire, molto fievole, una presenza.
«Oscar, Teresa, fatelo entrare, ma voi uscite, voglio parlare un po' con lui da solo.»
L'espressione di Oscar non cambiò di una virgola, aveva già da prima un sorriso felice. Teresa fece un profondo inchino. Entrambi si avviarono verso la porta massiccia della Sala del Triplice Trono. Ostri si avviò verso il Trono, intendeva sedersi ed aspettare che il giovane arrivasse al suo cospetto. Il Sommo si rese conto che, involontariamente, voleva già mettere in difficoltà il pretendente, prima ancora che potessero parlare. Infatti i Sommi non erano soliti ricevere fratelli del Regno dall'alto del Triplice Trono, tuttavia Ostri si sedette.

I due Vassalli si inchinarono ed aprirono lentamente la porta. Il Sommo intravide i due Guardmen che ridevano insieme ad un giovane, ma appena si accorsero che la porta stava per aprirsi, i Guardmen scattarono in posizione smettendo di ridere. Anche Throneshield cambiò espressione, lentamente si diede un contegno e mosse il primo passo verso la soglia. Il Sommo, a quel punto, cominciò a percepire un'aura straordinaria che iniziava a divampare da quel giovane di bassa statura. «E' come se solo ora Throneshield fosse apparso... sì...» Disse il Sommo con un filo di voce.
Le pesanti porte si chiusero alle spalle del giovane, il quale camminò verso il Sommo. Arrivato ai piedi del Trono, nessuno dei due proferì parola, Throneshield si inginocchiò, estrasse lentamente la spada. Ostri arricciò le sopracciglia, velocemente il giovane si procurò una profonda ferita all'avambraccio sinistro, il Sommo scattò in piedi, prima che il Sovrano potesse fermarlo, anche Throneshield si alzò per calpestare il suo stesso sangue sul pavimento, strofinandoci sopra il piede destro con disprezzo.
«Oh adesso basta sciocco!» Urlò Ostri afferrandogli il polso del braccio ferito e guarendogli lo squarcio col solo tocco. «Cosa volevate dimostrare?!»
Throneshield si inginocchiò nuovamente ed alzò il capo per guardare negli occhi il Sommo. «La linea di sangue è spazzatura per me, mio Sovrano. Credetemi, se avessi potuto scegliere, non avrei voluto nascere da due Vassalli.»
Il Sommo sospirò e diede le spalle all'Aspirante Vassallo.
«In questo modo state disonorando i vostri genitori, ve ne rendete conto?»
«Se questo può contribuire ad accrescere la fiducia in me da parte del mio Sovrano, sono orgoglioso di disonorare i miei genitori.»
Il giovane rimase inginocchiato per lunghi momenti, Ostri si trovò a pensare, per la prima volta, a cosa sarebbe andato incontro qualora avesse concesso a quel giovane il Dono di Blue Dragon.
«Siete disposto a perdere la vita in una missione per il Regno?»
«E' il mio sogno, Maestà.»
Lo stupore del Sommo crebbe quando ricordò che quel ragazzo era il figlio di Oscar.
«E' incredibile, non state mentendo, questo è davvero il vostro sogno, non era un modo di dire, lo posso percepire...» Trascorsero altri attimi di silenzio.
«Bene, ho deciso. Vi manderò in missione e lascerò che siano i vostri compagni di viaggio, Vassalli o Aspiranti che siano, a decidere della vostra promozione.» Throneshield era visibilmente stupito. «Qual è il problema, Throneshield? Non è di vostro gradimento l'ordine che avete ricevuto? Oppure vi sentite talmente superiore agli altri, Vassalli compresi, per essere da loro giudicato?»
Throneshield rimase per un attimo interdetto, comprese solo ora cosa voleva dire parlare con un Sommo. Il giovane era infatti un genio in ogni forma di arte, pensiero filosofico, ragionamento, non aveva mai avuto eguali in furbizia, strategia, nessuno era mai riuscito a batterlo neppure a scacchi. Si era sempre considerato speciale, tanto che se non fosse stato per la sua scaltrezza, sarebbe stato isolato dai suoi coetanei per eccessiva superiorità, ma egli riuscì, perfino da bambino, a prevenire tutto ciò ed a farsi amare dai suoi compagni. Throneshield aveva sempre ammirato i Sommi dal profondo del cuore, ma solo ora si rendeva conto di cosa fosse un Sommo, una persona che era stata in grado di leggerlo fin dentro l'anima, studiarlo, comprenderlo nell'arco di quel poco tempo, e addirittura metterlo in difficoltà con una sola frase.
«Sommo, accetto la missione, ma non per senso del dovere, sono davvero onorato di intraprenderla. Accetterò il giudizio dei miei compagni di viaggio, anche se sarà negativo, avete la mia parola, Maestà.»
«Ora sì che riconosco un Aspirante Vassallo degno di questo titolo. Potete andare Throneshield, verrete convocato non appena organizzerò il tutto. Mi serve una missione e qualche compagno di viaggio libero che accetti una missione e l'onere di decidere della vostra promozione.»



OT-
Holux fratelli, ho pensato di riadattare questo pezzo e di farne (o meglio farvi fare) un racconto [SM=x92702] Si tratta di un excerption, un pezzo della sceneggiatura di BDsaga3 che ho scartato, ma cancellarlo per sempre mi sembrava uno spreco, perciò ho pensato di adattarlo a racconto per la sezione Regno. Secondo me ci potrebbero essere spunti interessanti per un racconto [SM=x92710] spero di poter partecipare, intanto fate vobis [SM=x92709]
-OT
Claudium
00venerdì 10 settembre 2010 22:53
Quel pomeriggio il Paladino Claudium si trovava in Taverna, intento a sorseggiare un abbondante boccale di idromele insieme ai compagni Drago e Jekyll. Tra un sorso e l'altro ai due capitò di ascoltare involontariamente una discussione tra due Guardman seduti ad un tavolo vicino. A quanto pare quel mattino si era verificato un evento senza precedenti: il Sommo aveva preso in considerazione l'idea di promuovere un ragazzo poco più che diciottenne alla leggendaria carica di Vassallo.
Il Paladino ammise con se stesso di essere stato pervaso da una leggera punta di invidia.
Era qualche anno che ormai si trovava nel Regno eppure, nonostante le grandi imprese portate a termine in giro per il mondo in quell'arco di tempo, non aveva ancora ricevuto l'onore di essere promosso alla carica di Vassallo, mentre ora, un ragazzo che probabilmente non aveva neanche mai visto una battaglia da lontano poteva ambire alla carica più alta del Regno.
Ma la collera giunse quando l'Aspirante udì il resto del racconto pronunciato dai due Guardman. Senza dire niente ai compagni l'Aspirante si alzò di scatto e si diresse spedito verso la torre più vicina.
Non sapeva come spiegarselo ma anche se al momento non ne pecepiva l'aura sapeva che il ragazzo si trovava in cima a quel luogo.
Il presentimento del Paladino trovò conferma: il ragazzo Throneshield si trovava vicino ai merletti a braccia incrociate e con il mantello al vento, intento ad osservare il viavai giornaliero del Regno.
Il Paladino rimase colpito dal giovane; dal suo sguardo traspariva una consapevolezza ed una maturità molto superiore a quella di un semplice diciottenne.
<<Immagino che siate voi Throneshield, non è vero ragazzo?>> disse l'Aspirante marcando in particolar modo l'ultima parola.
Il diciottenne girò leggermente la testa e posò lo sguardo verso l'Aspirante. Improvvisamente una forte folata di vento investì Claudium, che non si mosse di una virgola. Throneshield aveva voluto liberare parte della sua aura in risposta, tanto per chiarire che del ragazzo aveva solo le fattezze <<Esatto Paladino, il mio nome è Throneshield. Riconosco il gioiello che portate al petto: voi dovete essere Ser Claudium. Piacere di conoscervi. Che cosa desiderate?>> disse monotonamente il ragazzo.
<<Ci tenevo a vedere che faccia aveva un futuro Vassallo che osa disonorare i propri genitori>> disse rabbioso Claudium.
<<Avverto da voi una certa ostilità nei miei confronti. Potrete non essere d'accordo con il mio gesto ma sarei pronto a rifarlo. Come ho già detto al Sommo Ostri disonoro volentieri i miei genitori pur di fare accrescere nel Sovrano la fiducia verso di me>>.
<<Siete uno sciocco! La prima lezione che mi è stata insegnata da mio padre è che un vero Vassallo - ma che dico? - un vero uomo non ripudia mai le proprie origini, per nessun motivo. Ciò equivale a sputare su se stessi e con tale atto non potevate fare altro che dimostrare al Sommo quale ragazzino immaturo siate ancora!>>
<<Dite ciò perchè andate fiero che vostro padre fosse un Vassallo o siete solo invidioso perchè un ragazzo così giovane sia stato scelto dal Sommo al vostro posto?>>
Claudium digrignò i denti; quel ragazzo lo stava mettendo in difficoltà:
<<Sono un Aspirante Vassallo di Blue Dragon: tengo separati i miei sentimenti dalle mie parole; agisco solo facendo ciò che ritengo giusto>>.
<<Lasciatevi dire allora che avete ancora molto da imparare sulla differenza tra giusto e sbagliato...>> il ragazzo si incamminò verso il Paladino fermandosi al suo fianco <<...ed è per questo che non siete ancora divenuto un Vassallo>> e detto questo Throneshield sparì scendendo lungo le scale.
Claudium strinse i pugni con forza. Il Sommo stava raccogliendo volontari per accompagnare quel ragazzo in missione? Ebbene lui avrebbe partecipato, ed avrebbe dimostrato a quel ragazzino l'errore del suo gesto.
@Jekyll@
00venerdì 10 settembre 2010 23:41
-Ma dove diavolo sarà andato, Claudium?- chiese Drago, posando il suo boccale e piantando gli occhi nello sguardo del Cavaliere del Nord. Jekyll era distante con la mente, rifletteva su ciò che stava avvenendo e non poteva domandarsi come mai il Sommo Ostri tollerasse l'impudenza di un ragazzino...l'impudenza di un Aspirante Vassallo...il giovane Throneshield doveva avere grandi doti nascoste, pensò distrattamente il Paladino.
-Jekyll?! Mi state ascoltando?- Drago richiamò l'attenzione dell'amico.
-Scusatemi, Drago, stavo pensando...- si giustificò il Vassallo.
-Lo vedo...e su che cosa, di grazia?- chiese la Guardia Reale che già immaginava la risposta.
-Mi stavo domandando quali possano essere le caratteristiche e le qualità del ragazzo da spingere il Sommo Ostri a considerare seriamente una richiesta di promozione!
-Il Sommo vede molto più in là e più in profondità di noi, Jekyll!
-Lo so bene, amico mio, lo so bene...la mia era solo curiosità!!- Jekyll si alzò -Scusatemi, Drago, ma ho bisogno di camminare!
-Andate, Jekyll, andate pure...tanto io tra poco dovrò rientrare al Castello!- lo congedò Drago, lanciando un'occhiata malinconica al cielo terso di quella giornata.
Mentre camminava per le vie del Regno, Jekyll continuò a riflettere, poi avvertì improvvisamente due auree potentissime accanto lui!
-Ehi, Teresa, lo riconosci?- esclamò la nota voce gioviale di un uomo.
-Certo! E come potrei non farlo! Jekyll!!- lo chiamò la voce squillante di Teresa.
Il Vassallo si voltò e attese di essere raggiunto da Oscar e da Teresa.
-Oscar! Teresa!- li salutò, poi si abbracciarono e scambiarono qualche parola sui tempi che avevano trascorso insieme nelle gelide lande a nord del continente occidentale, dove Jekyll aveva incontrato i due Vassalli poco prima di partire per il Regno.
-Certo che ne avete fatta di strada, Cavaliere del Nord!- commentò sempre entusiasta Oscar -Non è vero, Teresa?
La donna annuì, ma il suo sguardo si incupì, poi una lacrima le solcò la guancia.
-Jekyll, voi avrete certamente saputo di Throneshield...cosa ne pensate?
-Se il Sommo Ostri ha deciso che vostro figlio venga valutato nel corso di una sola missione per essere ritenuto degno della nomina a Vassallo, Throneshield deve essere davvero una persona speciale!
-Ma non tutti la penseranno come voi!- Teresa sembrava inquieta.
-Beh...-Jekyll sospirò -Nel Regno ci sono temperamenti di tutti i tipi, ma la bontà del cuore di ciascuno è una dote sulla quale il Sommo Ostri scommetterebbe ogni pelo della sua barba!- chiosò Jekyll per cercare di allentare la tensione, ottenendo unicamente una risata scomposta da parte di Oscar.
Teresa rimase impassibile a fissare il Paladino.
Visto che quella frase vagamente irrispettosa verso il Sommo non aveva sortito l'effetto desiderato, il Vassallo decise di essere più diretto.
-Il Sommo Ostri sa bene che chiunque accompagnerà vostro figlio nella sua avventura lo giudicherà in modo onesto, quali che siano le opinioni di ciascuno!
-Ciò non toglie, però, che Throneshield potrebbe trovarsi in molte difficoltà con i suoi compagni di viaggio...almeno all'inizio!- intervenne, serio Oscar.
Jekyll annuì.
-Potrebbe essere vero, ma alla fine saranno giudicate solo le qualità di vostro figlio e null'altro!
Oscar e Teresa tacquero qualche istante, riflettendo sulle parole del Cavaliere del Nord, poi Oscar si schiarì la voce.
-Jekyll, voi accompagnereste Throneshield nella sua missione?
Il Cavaliere del Nord rimase stupito della richiesta, poi sorrise.
-Se i Sommi ed il mio Gran Maestro saranno d'accordo, accompagnerò vostro figlio! Ma sappiate che il mio giudizio sarà rigido e riguarderà solo le sue doti! Non considererò il nostro rapporto, il fatto che sia vostro figlio...lo giudicherò come giudicavo la mia gente!- acconsentì il Vassallo.
-Grazie!- gli risposero i genitori di Throneshield.

Qualche minuto dopo, mentre rifletteva su come Oscar e Teresa, Vassalli potenti, sembrassero persone assolutamente normali davanti alle difficoltà del figlio, Jekyll si imbattè in un ragazzo di bassa statura che osservava attentamente la sede dei Paladini del Regno. Da lui proveniva un'aura molto potente che il giovane non faceva niente per contenere.
-Voi dovreste essere Throneshield, non è vero?- chiese Jekyll, affiancandolo.
-Non vi ho sentito arrivare!- gli rispose il giovane, senza nemmeno rivolgergli uno sguardo.
-Lo so...ho voluto così!
Jekyll ed il ragazzo rimasero alcuni minuti a fissare l'edificio davanti a loro, poi il Cavaliere del Nord ruppe nuovamente il silenzio.
-Voi dovreste essere Throneshield, giusto?
-Sì, io sono Throneshield, Aspirante Vassallo del Sommo Blue Dragon! -rispose il ragazzo voltandosi finalmente verso il Paladino e lasciando esplodere la sua aura contro di lui. Il Vassallo non si mosse di un passo e continuò a fissare la costruzione davanti a loro, come se niente fosse successo.
-Siete venuto a farmi la morale come tutti gli altri?- chiese, aggressivo, Throneshield.
-No- rispose Jekyll, senza guardarlo.
-E da me cosa volete, allora?- chiese, sempre più indispettito, l'Aspirante Vassallo.
-Assolutamente niente! Solo conoscervi!- rispose Jekyll, lasciando esplodere la sua aura ed iniziando a salire la gradinata per raggiungere gli altri Paladini.
Throneshield, colto di sorpresa, finì quasi a terra, ma fece in tempo a vedere un grosso lupo bianco correre incontro a quel cavaliere dall'armatura d'argento.
Trekentoff
00sabato 11 settembre 2010 19:10
Sotto il sole cocente del pomeriggio ormai inoltrato, Trekentoff se ne stava seduto a gambe incrociate in un angolo defilato della grande piazza centrale del Regno.
Le voci concitate della folla gli arrivavano lontane ed ovattate, insieme a qualsiasi altro rumore.
Teneva gli occhi chiusi e la fronte leggermente aggrottata, mentre allenava la mente nell'estraniarsi da ciò che lo circondava. I suoi pensieri si espandevano lentamente, serpeggiando sinuosi nel marasma del caos cittadino; ogni movimento teso per affinare la percepizione e il riconoscimento di ogni singola presenza.
Ad un tratto la sua sonda mentale incontrò un'entità diversa dalle altre. Era molto fievole e svanì un istante prima che Trekentoff riuscisse a capire a chi appartenesse.
Trekentoff aggrottò la fronte.
Chi nascondeva la propria aura nel bel mezzo del Regno?
Si concentrò maggiormente e approfondì la sua ricerca, districandosi nel bandolo caotico formato dal viavai di persone che invadeva la piazza.
Niente. Trekentoff estese al massimo il suo raggio di ricerca. Una goccia di sudore gli imperlò la fronte, ma i suoi tentativi si rivelarono vani.
La presenza era svanita, scomparsa, come assorbita dall'aria.
Stava per alzarsi ed andare a cercarla di persona, quando ricomparve all'improvviso, chiara e luminosa, proprio davanti a lui.
Lentamente Trekentoff aprì gli occhi e quale non fu il suo stupore di trovarsi davanti un giovane che lo guardava con incuriosito.
"Salve, messer Trekentoff" lo salutò educato il ragazzo.
Trekentoff lo squadrò per un attimo, perplesso, poi capì di chi si trattava e accennò un sorriso.
"Salve a voi, messer Throneshield"
Throneshield mantenne un espressione neutra, la sua aura si manteneva statica, come un cavallo tenuto a freno.
Trekentoff rimaneva ogni volta sbalordito dalle capacità di quel ragazzo cosi giovane. Superavano di gran lunga quelle di tutti gli altri Aspiranti anche più grandi e con più esperienza di lui. Addirittura, il Sommo Ostri aveva preso, durante un colloquio con il ragazzo, la decisione senza precedenti di inviarlo in missione assieme ad alcuni compagni per decidere se promuoverlo o no alla carica di Vassallo.
Trekentoff era rimasto sorpreso all'apprendere la notizia e ne era stato lieto, il ragazzo ne era forse degno più di qualunque altro, ma come ogni decisione importante aveva portato nel suo cuore una serie di dubbi.
Temeva che la nuova carica, unita alle sue incredibili capacità, avrebbe portato il giovane a sopravvalutarsi e a cadere nell'arroganza, anche se sperava con tutto il cuore che ciò non succedesse.
Il rispetto che Throneshield nutriva verso i Sommi era immenso, ma Trekentoff si chiedeva cosa quel ragazzo nutrisse verso i suoi confratelli. Era vero che riusciva a farsi amare da chiunque conoscesse, ma chi poteva capire quali fossero i suoi reali pensieri sugli altri?
Forse un Vassallo avrebbe potuto capirlo, ma Trekentoff non ne era in grado.
"Cosa vi porta qui, fratello?" chiese il vecchio guerriero, cercando di apparire cordiale. Il ramo colloquiale non era il suo forte.
Throneshield sorrise.
"Nulla di particolare, vi ho visto qui seduto e mi chiedevo cosa steste facendo"
"Ah, capisco" Trekentoff stiracchiò le braccia indolenzite dalla lunga immobilità "Beh, cercavo di migliorare la mia capacità di percezione delle presenze, anche se devo dire che non è arrivata a un livello sufficiente per trovare voi" disse, rimettendosi eretto e ritornando a fissare il suo interlocutore.
"Oh, voi mi lusingate" si schermì il giovane "In fondo siete un veterano, il fatto che non mi abbiate trovato deve essersi trattato di una semplice coincidenza"
"Oh, andiamo, Throneshield, lo sapete anche voi che probabilmente questo vecchio veterano non può neanche contemplare la possibilità di competere con voi" rise Trekentoff , stappando una fischetta che portava alla cintura. Bevve un sorso e riprese: "A proposito, ho sentito della decisione del Sommo riguardo la vostra possibile promozione ad Aspirante"
Lo sguardo di Throneshield si fece serio.
"Si, il Sommo mi ha concesso la possibilità di provare se sono degno di diventare Vassallo" disse semplicemente, senza che la sua voce lasciasse trapelare una sola emozione.
"Sarete felice, immagino" disse Trekentoff, piegando leggermente il capo.
Throneshield accennò appena con la testa.
"Si, se il Sommo vorrà e i miei compagni di viaggio sceglieranno di darmi fiducia, sarò pronto a servire il Regno come Vassallo"
Trekentoff lo squadrò in silenzio per un istante, riflettendo.
Aveva saputo che in quel occasione, Throneshield era arrivato addirittura a dichiarare di essere pronto a rinnegare le proprie origini, se fosse servito ad accrescere la fiducia del sommo verso di lui. Cosi, allo stesso modo, aveva affermato che il suo sogno era di morire per il Regno.
La decisione ferrea che traspariva da queste decisioni stupiva Trekentoff e lo preoccupava.
Sapeva che sia da aspiranti che dai Vassalli si richiedeva il totale impegno alla causa del Bene, ma un uomo che aveva rinnegato tutto per quella causa, sarebbe poi stato in grado di riconoscersi ancora o avrebbe perso la sua umanità?
La fedeltà di Throneshield verso il Regno sembrava indistruttibile, il suo animo puro e sfolgorante di luce, addirittura al punto di rinnegare se stesso e chi lo aveva generato per il proprio dovere.
Ma cosa avrebbe fatto di fronte al male che affliggeva il mondo? Come avrebbe reagito la sua anima che appariva cosi ricolma di candore?
Trekentoff sarebbe stato felice nel vedere quel ragazzo cosi promettente coronare i suoi sogni. Sarebbe stato felice, se fosse dieventato Vassallo, perchè avrebbe significato che un altra Luce illuminava il mondo.
Ma sarebbe stata una fiamma ardente o una fioca candela?
Domande, tante domande che solo il tempo e le azioni di Throneshield avrebbero potuto dar risposta.
Un sorriso affiorò sul volto legnoso di Trekentoff.
"Bene, messere, allora non vi dispaicerà se mi unirò anche io alla vostra compagnia?"
"Se lo farete, sarò pronto ad accettare il vostro giudizio" rispose il ragazzo, senza scomporsi. "Ed ora se volete scusarmi, devo andare" E senza aggiungere altro si allontanò.
Trekentoff lo seguì con lo sguardo, finchè non svanì tra la folla. A quel punto sollevò lo sguardo verso la statua di BlueDragon che riempiva il centro della piazza.
Ogni dubbio venne messo a tacere dalla consapevolezza della bontà del giudizio del Sommo.
Sperava solo che tale bontà non venisse delusa.
Si alzò e, raccolte le armi, si diresse verso il palazzo del Sommo per avanzare la sua richiesta.

-OT- Mi sa è venuto fuori un po' complicato, ma spero di essere riuscito a far capire il mio punto di vista [SM=x92706] -OT-

Drago.89
00domenica 12 settembre 2010 02:43
Jekyll e Claudium avevano lasciato Drago, fra non molto però anche il giovane guardiano si sarebbe dovuto dileguare per rientrare al Castello e montare la guardia…fuori dalle finestre vi era un cielo limpido e sereno che invogliava a farsi una bella passeggiata, avrebbe voluto uscire ma il dovere lo chiamava a gran voce. Ingollò il secondo boccale di pinta che aveva chiesto precedentemente all’Oste, questa volta la birra aveva un sapore diverso dal solito, probabilmente era stato usato una qualità di luppolo diversa o addirittura di miglior qualità. Mentre beveva i suoi occhi erano rivolti ad altro, come persi nei meandri infiniti dello spazio.
Se ricordo la prima volta che venni nelLO Regno e quando il Sommo mi nominò Aspirante Vassallo…ah che bei ricordi, piangevo dalla gioia ed ero impacciato come un barile di latta..ed ora Troneshield, un ragazzo così giovane che ha una fortuna così grande..basta, credo sia proprio ora di tornare di guardia... pensieri e ricordi del passato inondarono la mente dell’Aspirante per un breve istante. Tornato alla realtà Drago dopo qualche attimo di esitazione, pagò l’Oste per lui e per gli amici, tempo prima si era offerto di pagare lui. Tempi in cui la Guardia Reale non era a corto di kion…beh, più o meno. Così salutò l’Oste e qualche guardia che come lui si prendeva una pausa, si calò la celata dell’elmo in Oricalco smaltato color-verde acqua ed uscì dalla Taverna. Non appena uscì notò una figura di bassa statura che gli si avvicinava, forse doveva entrare per bere o forse no. Drago si diresse a passo deciso verso la sua meta, quando la figura si rivelò essere Throneshield il giovane Paladino decise di fermarlo.
<<Voi dovreste essere il giovane Aspirante Throneshield. Mi present..>> esordì Drago il quale aveva una voce metallica a causa della celata dell’elmo abbassata e non riuscì nemmeno a finire la frase perché venne interrotto.
<<Si sono io in carne ed ossa. Voi invece siete Drago, Guardia Reale delLO Regno>> disse con decisione il giovane Aspirante.
<<Caspita, mi conoscete allora..e come avete fatto a riconoscermi giovine Throneshield?>> Chiese la Guardia Reale con stupore.
<<Beh…avete sempre un particolare inconfondibile con voi, siete l’unica Guardia Reale che indossa due spade sul retro dell’armatura. E poi guardate che non sono così “giovine”come dite, sono ben pochi gli anni che ci dividono!>> Rispose il ragazzo osservando il colore dell’armatura di Drago splendere al sole.
<<Mmm che caratterino! Ehm si in effetti è vero, porto sempre queste spade con me e più di una volta mi hanno permesso di ritornare integro alLO Regno…ma bando alle ciance, so che ben presto diventerete Vassallo…>> Menzionò il giovane Paladino.
<<Non esageriamo messer Drago, dovrò partire in missione per il Sommo e coloro che decideranno di avventurarsi insieme a me dovranno giudicarmi..ed accetterò qualsiasi decisone!>> Disse fermamente il ragazzo.
<<E come la mettiamo con Oscar e Teresa?>> Esordì Drago.
Questa volta fu il Paladino a sorprendere il giovane Aspirante che non si aspettava fosse a conoscenza dei suoi genitori, nonostante tutto non diede a vedere la sua sorpresa.
<<Sono disposto a tutto per dimostrare la mia lealtà verso LO Regno! E quando dico tutto, intendo persino andare contro il volere della mia famiglia e persino sfidare la morte!>> Disse ancor più deciso il ragazzo. Non v’era dubbio che Throneshield avesse una volontà ferrea, ma il resto era tutto da dimostrare.
<<Vi auguro davvero di farcela, dovrete sapere che la via del Vassallo è dura e solitaria, non che essere Aspirante sia una passeggiata ma lasciate che vi dica una cosa che mio padre mi disse tempo addietro e che non dimenticherò mai; da un grande potere derivano grandi responsabilità..>> detto questo il giovane guardiano si allontanò prendendo congedo e lasciò meditare Throneshield sulle sue parole. Mentre Drago si allontanava pensava che in fondo anche lui avrebbe potuto prender parte a questa missione, così fece un cambio di rotta dirigendosi verso la Sala del Triplice Trono.
Sommo Ostri
00lunedì 13 settembre 2010 14:50
Throneshield aveva appena finito di mangiare, quella sera aveva terminato velocemente la sua cena, si sentiva lo sguardo di tutti gli Aspiranti addosso, desiderava andarsene fin dal momento in cui si era seduto per iniziare il pasto. «Ma cosa sto facendo...» si chiese mentre camminava da solo nei vasti giardini della parte est del Regno. Il giovane si rendeva conto che già alcuni compagni di viaggio si erano presentati dal Sommo come volontari, e poi... Ultimamente si stava comportando in maniera diversa dal solito. Era sempre stato attento a curare il suo rapporto con gli altri, a farsi amare, già, aveva sempre fatto di tutto per farsi amare da tutti, anche a costo di mentire, di non comportarsi come avrebbe voluto. Ora si domandava per la prima volta se in realtà non avesse sbagliato tutto.
Throneshield si voltò di scatto, spaventato, e mise mano all'elsa della spada. C'era il Sommo Palank a meno di un passo di distanza da lui e con una mano gli teneva il polso destro per evitare che estraesse la spada dal fodero.
«Caro Throneshield siete troppo lento.» Disse il Sommo sorridendo. Il giovane non riusciva a muoversi dallo stupore. Il Sovrano lasciò andare il polso del giovane. «Avete una spada, ma vedo che non siete così tanto abile nella scherma. Eppure si dice che voi siate forte come un Vassallo, nonostante non lo siate.»
«I miei omaggi, Sommo Palank.» Throneshield si inginocchiò per salutare Palank, poi continuò: «ad essere sincero mi avete spaventato, non riesco a crederci che mi abbiate preso alle spalle, non ho percepito la vostra presenza fino a quando non mi stavate addosso, è incredibile, un Sommo lo riesco a percepire fin da fuori le mura del Regno! Come avete fatto? Vi prego, spiegatemelo mio Sovrano!».
Il Sommo Palank rise «Pensate che ero venuto per farvi la stessa domanda!» Il diciottenne assunse un'espressione interrogativa, poi il Sommo gli spiegò: «Avete un dono particolare nel controllo dell'aura, questo è chiaro oramai, ecco, non mi avete percepito arrivare semplicemente perchè non c'ero.»
«Ma certo, come ho fatto a non pensarci?»
«Non vi preoccupate è normale, Throneshield, siete molto giovane, per quanto potete essere forte mancate di esperienza.»
Il giovane abbassò lo sguardo, come se avesse ricevuto un'offesa.
«Vi ho detto di non prendervela, suvvia, piuttosto, sono qui per chiedervi come fate voi ad annullare la vostra aura. Voi ci siete eccome, eppure pare come se riusciste a far uscire la vostra anima e lasciare tuttavia il corpo normalmente attivo. E' una cosa incredibile.»
Throneshield sorrise. «E va bene Maestà, vi svelerò il mio segreto, credo sia giusto che voi sappiate tutto, in questo modo potrete disporre di me al meglio.»
Palank faceva fatica a credere alle sue orecchie. Ciò che aveva detto Throneshield presupponeva che egli conoscesse molto bene le sue capacità, quindi le sue potenzialità non erano latenti, erano già ben note al suo possessore. Il Sommo annuì, invitando il giovane a parlare.
«Ecco Sommo, io mi alleno nella scherma con mio padre da quando ero in culla, ogni giorno, ma non sono molto bravo, devo ammettere che con la spada sono l'Aspirante Vassallo più scarso. Tuttavia... Qualche volta sono riuscito a battere mio padre.»
Palank si raggelò. Davvero quel ragazzino era stato in grado di battere Oscar, anche solo una volta? Il giovane continuò: «non è come pensate, Sommo, non ho mai usato la magia e non saprei farlo, mia madre ci ha provato ad insegnarmela ma sono negato, non mi è mai riuscito un misero incantesimo.»
«Faccio davvero fatica a credervi, perchè non mi mostrate in che modo combattete, voglio proprio assistere ad uno di quegli attacchi che riesce a mettere in difficoltà persino Oscar!»
Throneshield sorrise. «Va bene mio Sovrano, mi impegnerò al massimo, molto di più che con mio padre, poichè sono sicuro che anche se riuscissi a colpirvi in pieno, non potrei causarvi il minimo danno.»
Palank annuì curioso, non impugnò neppure la sua Elderil, che lasciò sulla sua schiena. L'Aspirante Vassallo allargò le gambe, estrasse dal fodero la spada e si concentrò intensamente. La sua aura divampò possente, fino a far volare via gli uccelli dagli alberi vicini. Throneshield balzò in avanti, fu una frazione di istante, Palank aveva già capito la traiettoria del fendente del giovane, stava per schivare con la massima calma, quando successe una cosa incredibile. Il Sommo percepì altri due attacchi di spada, un affondo e un fendente dall'alto. Anzi no, la spada stava ancora seguendo la traiettoria iniziale... Ma... I veri attacchi erano gli altri due! La sorpresa di quel caos di attacchi aveva fatto sì che gli stessi fossero quasi arrivati a segno senza che il Sommo si fosse ancora mosso.
L'istinto di Palank prese il sopravvento e senza rendersene conto estrasse Elderil, parò due fendenti, roteò su se stesso per schivare l'affondo, sfruttò la rotazione per un tremendo fendente di contrattacco alla schiena del...
Fratello del Regno!
Palank tornò in sè e bloccò di forza la tremenda avanzata di Elderil verso la schiena del ragazzo. L'istantaneo arresto dello spadone del Sommo generò un'onda d'urto, uno spostamento d'aria che fece volare via il mantello del giovane e parecchie foglie dalle fronde degli alberi vicini.
Throneshield rimase impietrito, la spada gli cadde di mano, per la prima volta aveva visto la morte in faccia. Palank si trovava alle sue spalle ma non ce la faceva a voltarsi.
«Oh... Io... Vi chiedo perdono... Sommo.»
«No Throneshield, effettivamente sono io a dovermi scusare. Il fatto è che non me l'aspettavo, l'istinto ha preso il sopravvento perchè... La minaccia percepita non corrispondeva a quella che vedevano i miei occhi... Come quella volta... Molti secoli fa...» Sembrava che il Sommo si stesse perdendo in un antico ricordo, ma improvvisamente tornò in sè, ripose Elderil e posò una mano sulla spalla del giovane.
«Ho capito tutto, vi faccio i miei complimenti, voi siete in grado di manipolare l'aura a vostro piacimento. Uno spadaccino normale che non è in grado di percepire l'aura, parerebbe senza problemi l'attacco della vostra spada, ma verrebbe dilaniato dagli altri due attacchi per lui invisibili.»
«E' così Sommo, a dire il vero mi sono sorpreso un po' anch'io perchè per la prima volta sono riuscito a creare due attacchi astrali contemporanei, oltre a quello "inanimato" della spada.»
«Un normale Aspirante Vassallo riesce a fondere nello stesso colpo un attacco fisico e uno astrale, voi riuscite addirittura a separarli.»
Throneshield annuì. «Ma fate attenzione fratello,» proseguì il Sommo Guerriero, «la vostra anima è sempre la stessa, più la dividete e meno forti saranno i vostri attacchi astrali. E' vero che un Vassallo esegue un solo colpo alla volta, al contrario di voi, ma è anche vero che il Dono di Blue Dragon ha concesso loro un'aura centuplicata rispetto a quella di un Aspirante Vassallo.»
Palank sorrise, mentre l'Aspirante Vassallo abbassò il capo deluso, senza dire una parola.
«Adesso andiamo via di qui, Throneshield, abbiamo alzato un polverone, tra poco si riempirà di curiosi. Hahahah!»


OT- ho usato il PG di Palank perchè mi diede il permesso di farlo, e poi perchè usare sempre Ostri non è il massimo [SM=x92702] Ah poi ho cancellato i vari OT perchè la storia è partita, ma aspettiamo Otry per la missione! [SM=x92702]
Odius
00sabato 16 ottobre 2010 14:35
-Odius venite avanti per favore...- disse pensieroso il Sommo Ostri-...dopo tanti anni dovreste sapere che sebbene riusciate a nascondervi agli occhi e alla mente degli Aspiranti e di buona parte dei Vassalli non siete in grado di evitare l'attenzione di Noi Sommi-
Il Pretoriano uscì quindi dall'ombra di una colonna e si diresse verso il Triplice Trono.
Il passo come al solito era leggero,il volto in ombra coperto da un mantello bianco su cui campeggiava, all'altezza del cuore, lo stemma del Sole nascente.
Ostri osservò l'Aspirante avvicinarsi a lui: l'aumento di forza di Odius era palese, ma allo stesso tempo un occhio esperto poteva notare una certa stanchezza nel suo incedere.
-Sommo- disse il Pretoriano inginocchiandosi.
-Rialzati Fratello. Sono veramente felice di rivederti dopo così tanto tempo! Ci sono pervenuti i vostri rapporti per il SERS...vi ringrazio sono stati veramente utili! D'altronde si vede che viaggiare per il mondo vi ha fatto crescere parecchio! La vostra aura mi dice che tra voi ed Eruner ormai non ci sono grandi differenze di forza, benchè anche lui si sia continuato ad allenare.-
-Grazie Sommo- la voce di Odius risultava piena di soddifazione a quelle parole di elogio, ma allo stesso tempo gli avevano messo in testa una grande voglia di rivedere l'amico Eruner e di bere con lui alla Taverna.
-Naturalmente devo immaginare che avete sentito tutto, non è vero?- continuò il Sommo
-Naturalmente maestà..- -E cosa ne pensate?-
-Del ragazzo? Sinceramente, con il Vostro permesso Sire, preferisco non azzardare un giudizio: in questi ultimi tempi ho visto persone e compagni di viaggio che credevo di conoscere cambiare moltissimo, nel bene e nel male.-
-Bene Odius! vedo che non siete cresciuto solo nella potenza! Eppure questa volta ho bisogno di un giudizio, vi prego quindi di seguirlo nella sua missione. Vedo che siete stanco e non ve lo chiederei se non fosse assolutamente necessario, ma di questi tempi molti Vassalli e Aspiranti sono in giro per il mondo ed il ragazzo ha bisogno di guide esperte e di compagni leali se vuole crescere: voi, e gli altri che lo seguiranno, avete entrambe queste caratteristiche-
-Certamente o Sommo, tuttavia preferirei seguirli a distanza come è mio costume: in questo modo posso osservare da lontano e giudicare più oggettivamente le sue azioni-
-E sia..-rispose il Sommo.
-Allora vado a prepararmi Sire. Holux!- detto ciò il Pretoriano si girò e fece per andarsene -Ah Odius!...- -Maestà?- -Ancora una cosa. Ho bisogno di una missione da affidare a questa compagnia, nei vostri viaggi non avete sentito notizie di luoghi in cui sia necessario l'intervento del Regno?-
-Sommo, il Regno è necessario praticamente ovunque, tuttavia negli ultimi tempi mi sono dedicato specialmente alla caccia ai vampiri e non ci sono notizie dell'esistenza di esseri immondi molto forti o se ci sono non conosciamo neppure dove essi risiedano, per tutti gli altri già molte squadre del SERS sono in missione...escluderei quindi la caccia ai vapiri quale missione principale, almeno per ora...- rispose l'Aspirante.
- Bene, andate pure. Penserò a qualcosa di adatto. Mi ha fatto molto piacere rivedervi Fratello. Holux e buon riposo- concluse il Sommo.
-Holux a Voi,è un sollievo tornare, dopo tanto tempo nell'ombra, allo splendore del Regno e alla pace dei Sommi.-
Ciò detto Odius uscì dalla sala del trono.

Quella stessa sera, ben riparato, fu testimone della prova di forza del giovane Throneshield contro il Sommo Palank.
Più tardi, appoggiato sulla balustra delle mura, assaporando il gusto del tabacco che bruciava nella pipa e guardando le driadi che si dondolavano al chiaro di luna pensò: "Incredibile! Quel ragazzo ha un potenziale impensabile, è già sicuramente più forte di molti Aspiranti, con un po' di allenamento, di disciplina e soprattutto di esperienza potrebbe battermi. Anzi se percorre la strada giusta potrebbe diventare il grande campione delLo Regno, potenzialmente può superare Brightblade e Parsifal...o Rees, se imbocca la strada sbagliata...."

OT mi sono permesso di utilizzare il personaggio del Sommo Ostri solo per introdurre il mio PG e spiegare queste lunghe assenze, spero di averlo utilizzato secondo la personalità del Sommo stesso OT
Otrebmu Ittoram
00sabato 16 ottobre 2010 23:03
Drago aveva finito il suo turno e decise di andare nella Biblioteca Arcana, per controllare se aveva messo a posto alcune pergamene, così attraversò corridoi e scese scale fino ad arrivare alle porte della Biblioteca.
La Guardia Reale spinse le porte ed entrò nella prima stanza, la magia che agiva nella sala però non si attivò essendo lui uno dei Bibliotecari; attraversò la sala e passando quasi al centro disse:
<<Holux Oracolo>>
Ma non ottenne risposta e sghignazzando aggiunse: <<Mai che quel drago risponda>>.
Entrò così nella seconda stanza quella dei bibliotecari.
Pensando ancora alla sua richiesta accettata dai Sommi si diresse verso la porta di destra andandoci a sbattere contro.
<<Ahi, ho dimenticato che è sempre chiusa a chiave>> disse Drago aggiustandosi l'elmo storto e prendendo le chiavi.
Una volta aperta la porta stava per entrare quando con la coda dell'occhio gli sembrò di vedere un movimento alla sua sinistra sul muro, si girò di scatto pronto a tutto.
Non capì però cosa fosse stato, era di fronte al muro dove vi era una delle armature magiche alte più di due metri che fungevano da guardiani della stanza dei bibliotecari, in ogni stanza della biblioteca ve ne erano un numero diverso, tranne nei corridoi magici dove le difese magiche erano altre.
Le armature magiche però si muovevano solo per difendere le stanze, uno sguardo di Drago alla sua sinistra gli confermò che non vi erano minacce che potevano giustificare un movimento dell’armatura.
Guardò il muro alle spalle dell’armatura e vide il quadro in cui era rappresentava la testa di un drago o serpente blu, quel quadro era apparso all’improvviso durante i lavori di costruzione della biblioteca, nessuno sapeva da dove provenisse così Drago aveva chiesto che fosse appeso nella stanza comune dei bibliotecari.
La Guardia Reale osservò il quadro, gli occhi della creatura sembravano fissare l’Aspirante che distolse lo sguardo dicendo: <<Bho mi sarò sbagliato, sarà il riflesso delle luci delle candele dei lampadari>>
Drago entrò nell’altra stanza e chiuse la porta.
Senza saperlo una figura si trovava alcuni metri sopra di lui, e una volta che la porta fu chiusa disse: <<L'ho detto che quel quadro aveva qualcosa di strano>>


OT-- 1 è solo una prima parte del mio intervento aspettate che posti il resto e non mettete altri post in gdr, in cronologia questo avviene prima che Palank incontri Throneshield
2 Rees non è mai esistito quindi non può essere una leggenda,
solo in 3 lo ricordano i Ostri e Palank e il ragazzo della leggenda
chiedo a Ostri conferma ma mi sembra di ricordare questo dall'RPG --OT
Sommo Ostri
00lunedì 25 ottobre 2010 22:45
OT- grazie ad Otry che mi ha segnalato la questione, sennò non so quando ci avrei fatto caso [SM=x92713]

Allora sulla questione di Rees, io stesso l'ho nominato nel topic d'apertura della storia, ma Oscar subito dopo ha chiesto cosa stessi dicendo perchè si presumeva che non conoscesse Rees.

Quindi stavo per dirvi di eliminare Rees dai vostri interventi, ma leggendo i vari OT successivi al brano di Odius (che saluto [SM=x92709]), ho cambiato idea... devo dire che l'intervento di Jak mi è piaciuto proprio, l'idea di arricchire l'ambientazione con miti, favole nostre ecc è proprio una bella idea.

Direi di mantenere la nostra ambientazione abbastanza flessibile, sempre nell'ottica di arricchirla e abbellirla. Quindi se la conoscenza della storia di Rees può essere di arricchimento, teniamola [SM=x92709] Possiamo considerare la storia di Rees come quella di Re Artù, ovvero sul confine tra storia e mito. Ci saranno sicuramente PG che non ci crederanno e altri che lo faranno [SM=x92705]
Otrebmu Ittoram
00martedì 9 novembre 2010 00:29
Dopo una decina di minuti Drago uscì dalla porta delle stanze private dei bibliotecari, chiuse l’uscio, guardò di nuovo il quadro e poi si diresse alla porta da cui era entrato.
Quando aveva quasi raggiunto la porta da dietro di lui una voce dall’alto chiese: <<Pensieroso?>>
L’Aspirante portò le mani sulla schiena all’elsa delle spade girandosi contemporaneamente, alzò gli occhi e vide uno sguardo familiare che lo osservava da cinque metri di altezza.
<<Otrebmu mi avete fatto venire un colpo>> disse Drago lasciando l’impugnatura delle armi.
L’Aspirante sentì l’aura del Vassallo venire svelata.
<<L’aveva occultata>> borbottò Drago.
<<Scusate per lo spavento>> disse Otrebmu sorridendo.
<<Niente, niente ero soprappensiero>> rispose Drago con la testa rivolta all’insù.
<<Come mai?>> chiese il Vassallo.
<<Non sapete le novità?>> chiese Drago sempre rivolto a testa in su.
<<Che novità?>> chiese Otrebmu.
<<Dovreste uscire più spesso da qui, scommetto che stavate ricontrollando qualche resoconto di avventura>> disse l’Aspirante guardando la mappa gigante alle spalle del Vassallo, che annuì.
<<Le novità, allora...>> iniziò Drago, per rimanere in silenzio.
<<Allora cosa?>> chiese Otrebmu.
<<Che ne dite di scendere per favore, prima che mi venga il torcicollo a guardarvi lassù>> rispose l’Aspirante.
<<Vero scusate>> disse il Vassallo.

Poco dopo Drago era seduto alla sua scrivania e Otrebmu gli era seduto di fronte.
L’Aspirante così parlò al Vassallo della richiesta di Throneshield di diventare Vassallo e della decisione dei Sommi di mandarlo in missione con altri Aspiranti e Vassalli allo scopo che fossero loro a fine missione a giudicare se fosse degno o no di diventare Vassallo.
<<Capisco. Ricordo che quando fu nominato Aspirante a tredici anni vi fu grande stupore>> disse Otrebmu quando la guardia Reale ebbe finito.
<<Vorrei vedere>> disse Drago.
<<Credo che seguirò il vostro consiglio e uscirò di qui>> disse Otrebmu alzandosi.
<<Finalmente>> rispose Drago imitandolo.
I due uscirono dalla stanza, arrivati al centro dell’altra dissero all’unisono: <<Holux Oracolo>>
Non avendo risposta.
<<Non risponde mai>> disse sorridendo Drago.
<<Già, ma io ci spero sempre, in fondo è stato il Sommo Blue Dragon a dargli potere, e per gli altri che visitano la biblioteca parla e si muove>> rispose Otrebmu con un sorriro
Usciti dalla stanza i due si separarono.

OT--Manca ancora un pezzo non postate ancora, un guardiano può eliminare i vati post di ot dal racconto per favore [SM=x92713] --OT
Otrebmu Ittoram
00giovedì 25 novembre 2010 15:23
Otrebmu uscì dal Castello e dopo essersi concentrato si diresse verso i vasti giardini della parte est del Regno.
Arrivato nei giardini trovò Throneshield e gli si avvicinò.
Il ragazzo quando lo vide aspettò che gli fosse vicino e disse: <<Siete venuto anche voi a farmi la predica?>>
<<Servirebbe?>> chiese Otrebmu avendo come risposta uno sbuffo.
<<Vorrei essere giudicato per le mie azioni>> disse Throneshield.
<<Allora dovreste prima pensare, e poi parlare e agire>> asserì Ittoram.
Throneshield fece una smorfia e chiese: <<Verrete anche voi in missione?>>
<<Credo proprio di sì>> rispose il Vassallo sorridendo.
<<Allora vedrete come mi comporterò>> disse il ragazzo.
<<Ora devo andare. Holux Throneshield>> disse Otrebmu allontanandosi.
Throneshield ricambiò il saluto e rimase fermo a pensare.

Poco dopo Otrebmu parlava con un Guardman che si trovava fuori dalla stanza del Triplice Trono.
La porta si aprì e ne uscì un altro Guardman che disse: <<Il Sommo vi aspetta>>.
Il Vassallo entrò dirigendosi verso i troni, le porte furono chiuse.
<<Holux Otrebmu>> disse il Sommo Ostri in piedi vicino ai troni.
<<Holux Sommo Ostri>> rispose Otrebmu inginocchiandosi.
<<Pensavo ci volesse un attacco alle mura del Regno per farvi uscire dalla Biblioteca Arcana. Come mai qui?>> chiese sorridendo il Sommo Ostri.
<<Ho sentito parlare di Throneshield e della missione in cui volete mandarlo. Vorrei unirmi all'avventura>> rispose Ittoram.
<<Capisco>> disse il sommo Ostri facendogli segno di alzarsi.
Dopo alcuni minuti di silenzio del Sommo Ostri.
<<Bene, perché non sapevo proprio che missione affidargli, forse avete qualche idea?>> chiese il Sommo Ostri avvicinandosi a Otrebmu.
<<Credevo già aveste in mente qualcosa>> rispose Ittoram mentre Ostri faceva segno di no.
Il Vassallo rimase pensieroso.
<<Non avete trovato nulla tra il materiale per la biblioteca che possa servire per una missione?>> chiese il sommo Ostri.
<<Non mi sembra, a parte un paio di pergamene che abbiamo rinvenuto grazie alle indicazioni di Ikarus e che si trovavano nella biblioteca del regno, e che gli erano capitate tra le mani durante la ricerca di informazioni sulla Reliquia di Heirean>> rispose Otrebmu.

<<Capisco, e non sono utili per una missione?>> chiese il Sommo Ostri.
<<No, una è il passato di un Aspirante, l’altra parla di un luogo chiamato l’Antro, infestato da ogni sorta di mostro. L’unica cosa li è combattere per non morire e non sono le sue doti combattive che vogliamo mettere alla prova>> rispose Otrebmu.
Il Sommo annuì.
<<Certo, perché le doti combattive sono già state provate da me>> disse una voce alle spalle di Otrebmu e Ostri, che si girandosi videro il Sommo Palank che si avvicinava.
Palank raccontò ai due dello scontro di prova avuto con Throneshield.
<<Notevole>> disse il Sommo Ostri.
<<Vero, vi ha visto qualcuno?>> chiese Otrebmu.
<<Mi sono assicurato che non vi fosse nessuno nei dintorni, tranne Odius nascosto come suo solito>> rispose Palank con un sorriso.
<<Sarà meglio che non si sappia in giro per ora>> sentenziò il Sommo Ostri.
Otrebmu annuì.
<<Beh, in che missione mandiamo Throneshield?>> chiese Palank.
<<Stavo chiedendo giusto un consiglio a Otrebmu>> rispose Ostri.
I due Sommi guardarono il Vassallo.
Otrebmu si sentì un po’ osservato e dopo alcuni minuti disse: <<Riunirò i Bibliotecari Arcani e vedrò di trovare una missione adatta. Per ora chi sono i partecipanti al mio fianco oltre a Throneshield e Drago?>>
Palank e Ostri fecero i nomi di Jekill, Claudium e Trekentoff, anche se Ostri sembrava come volere aggiungere un nome, ma era in dubbio.
Otrebmu ripensando alle parole di Palank chiese: <<Devo contare anche Odius vero?>>
<<Si, ma...>> iniziò a dire Ostri.
<<Ci seguirà al suo solito senza farsi vedere, come l’altra volta. Almeno stavolta non c’è Eruner e non si metteranno a fare a gara a chi uccide più nemici>> aggiunse Otrebmu con un sorriso.
Il Vassallo salutò i Sommi e dopo un inchino uscì dalla stanza del Triplice Trono.
<<Chi avrà vinto la gara tra Eruner e Odius?>> si interrogò Ostri dopo che Otrebmu fu uscito.
<<Non lo so, avevo sentito qualcosa ma pensavo fossero racconti per far addormentare i bambini>> disse Palank.


OT--Questo pezzo è da 9 giorni nel forum dei bibliotecari perchè mi dessero il loro parere ma visto che nessuno ha letto lo posto, stasera trascrivo su computer e poi posto nel forum dei bibliotecari l'ultimo pezzo così hanno tutto domani per leggerlo e lo posto domani sera, poi Eruner può scrivere [SM=x92702] oltre Odius, il mio pg e i Sommi nessun altro dei pg sa delle doti combattive nascoste quindi non ne parlate in gdr, per Bright cancella anche i due OT di sopra grazie--OT
Otrebmu Ittoram
00sabato 27 novembre 2010 03:51
Otrebmu aveva da poco lasciato i Sommi che vide due guardie reali, chiese loro di seguirlo, fino alle porte della Biblioteca Arcana, e di attendere fuori senza entrare o la magia della prima stanza si sarebbe attivata con il loro ingresso.
Superò le porte e ne uscì poco dopo.
Il Vassallo disse: <<Non vi sono altri bibliotecari, per favore contattateli tutti e dite loro di venire qui che è urgente>>.
Le guardie reali risposero che lo avrebbero fatto subito e si allontanarono, mentre Ittoram rimaneva nel corridoio; dopo qualche minuto tra sé e sé disse: <<Qui ci vuole un salto in Taverna>>.
Un’ora dopo i bibliotecari erano riuniti nella sala comune.
<<Perché ci avete fatto riunire qui?>> chiese Claudium.
<<Volevo che trovassimo un inno per l’Ordine dei Bibliotecari Arcani>> rispose Otrebmu serio.
<<COSA?>> gridarono tutti.
<<Scherzavo>> disse il Vassallo ridendo.
<<Vi ha fatto male uscire di qui>> menzionò Drago.
<<Torniamo al vero motivo, anche se l’idea dell’inno non è male... poi ci vorrebbero un motto e dei paramenti o colori solo nostri...>> Otrebmu stava divagando quando... vide gli altri che lo guardavano fisso tamburellando... con le dita sulle loro scrivanie <<emm sembro Don Qixote>> terminò borbottando il Vassallo.
<<Come?>> chiese Drago alla sua sinistra.
<<Niente, niente>> disse Otrebmu.
<<Allora questo motivo?>> chiese Claudium alla destra del Vassallo.
<<Vero, allora sapete della missione che deve svolgere Throneshield?>> chiese Ittoram.
Gli altri annuirono.
<<I Sommi mi hanno chiesto di trovare una missione per Throneshield, e ho risposto che vi avrei riuniti e avremmo trovato una missione da far svolgere al ragazzo>> concluse Otrebmu.
<<Come noi?>> chiese Luce posando la penna d’oca che aveva in mano.
<<E che ci inventiamo?>> chiese Fenrir.
<<Be siamo qui apposta per trovare una soluzione al problema>> disse Otrebmu sorridendo <<iniziate pure a fare proposte>> concluse.
<<Quanto tempo abbiamo?>> chiese Luce.
<<Tutta la notte e oltre>> rispose Otrebmu.
<<E se ci viene fame?>> chiese Drago.
<<Non c’è problema, sulle scale a chiocciola ci sono vari cibi e bevande presi in Taverna>> rispose ancora Otrebmu sorridendo.
<<Ma voi cosa avete in mente?>> intervenì Claudium.
<<Prima proponete voi, non è detto che la mia idea sia buona>> rispose Otrebmu poggiando una mano su una pergamena sulla sua scrivania.
E così passò la notte.


OT--ecco l'ultimo pezzo Eruner arriva il giorno dopo del fatto --OT
Eruner
00sabato 27 novembre 2010 14:26
Un pallido rossore prese a tingere le vie del Regno, un leggerissimo manto lucente ed effimero che avvolgeva ogni cosa, anche la più insignificante, traendola nuovamente alla vita, dopo il freddo notturno. Eruner non era in grado di non stupirsi di fronte a quel miracolo che si ripeteva ogni giorno e che gli umani ritenevano così insignificante e poco degno di nota. Come potevano restare indifferenti di fronte a una meraviglia simile, che ancora dopo più di 200 anni lo lasciava sbigottito e ammirato. Improvvisamente avvertì una presenza... Non sapeva come definirla, era strana, troppo potente e contorta per identificarla con precisione. Qualcosa, qualcuno, che non aveva una forma o anzi l'aveva ma era mutante. Che strana aura...
Deciso a trovare la fonte dell'anomala percezione, l'agile paladino saltò giù dalle mura e atterrò con silenziosa grazia sul selciato, strappando un lieve sussulto alle guardie di ronda che passavano in quel momento, immersi nello stridere del metallo.
Dopo aver rivolto loro un rapido sguardo, scolpito nel marmo espressivo che era il suo viso, proseguì nella sua cerca, vagando per vie deserte e vicoli non ancora toccati dalla carezza del Sole nascente, fino a giungere ai giardini del Castello.
Nella zona a est, era lì la fonte della sua anomala percezione, poteva avvertirla con la chiarezza di una candela in una grotta oscura. Sollevò entrambi i sopraccigli quando identificò un ragazzo molto giovane a origine della particolare aura multiforme, una reazione decisamente notevole per l'elfo. Lo riconosceva, era Throneshield, il figlio di due Vassalli del Regno che aveva incontrato qualche volta, mentre aiutava il Maestro con i compiti della Gilda.
L'anomalia, che di sicuro aveva notato la presenza del mago-paladino, non si mosse, ma attese che gli si avvicinasse anche quel giudice. Al contrario però, Eruner rimase immobile tanto quanto Throneshield, limitandosi a osservarlo con distacco, il suo unico occhio sano che vagava sulla figura di fronte.
- Siete deciso a giudicarmi, elfo?
Il paladino rimase silente per qualche secondo ancora. Giudicarlo? Perchè mai? Doveva essere successo qualcosa, mentre meditava... Doveva proprio smetterla di isolarsi dal mondo per cercare la conoscenza.
- Perchè? Dovrei?
Throneshield era leggermente allibito. Sapeva chi era costui, l'allievo di BrightBlade, e sapeva anche che si trattava di un personaggio... Particolare. In effetti si era sempre chiesto perchè un Vassallo potente come il Gran Maestro dei Paladini avesse potuto prendere come discepolo un Aspirante come Eruner che, anche se abile, non si poteva sicuramente definire un elemento determinante. Allora perchè, d'improvviso, provava curiosità per quel paladino... Certo era che fino a ora nessuno aveva chiesto se ritenesse necessario essere giudicato! Diamine, sapeva benissimo cosa rispondere a quella domanda.
- No, non dovreste. Voi siete un Aspirante, quindi neppure voi siete degno di essere un Vassallo, almeno per ora. Si richiede un giudizio in proposito alla mia investitura e non penso che qualcuno non degno a sua volta debba decidere in merito al mio valore.
L'elfo non rispose, non cambiò espressione, ne tanto meno fece alcun altro movimento. Si limitò a fissarlo dritto negli occhi. Dopo un tempo che parve infinito, emise un sospiro e disse, semplicemente
- Giusto.
Quindi si voltò per andarsene, ma poi si arrestò un istante e, sempre di spalle, concluse lapidario
- Credo verrò ugualmente, per capire meglio.
E finalmente se ne andò. Throneshield era quanto meno confuso. Oltre il fatto di aver chiesto il suo parere, non si era infuriato per l'avergli fatto notare quanto deficitava, gli aveva dato ragione e aveva deciso di venire non per giudicarlo, ma per apprendere con lui. Forse iniziava a capire perchè BrightBlade lo avesse scelto...
Sommo Ostri
00martedì 7 dicembre 2010 18:35
Il messaggio di convocazione che Jekyll aveva ricevuto era insolito, di sicuro il Sommo Ostri aveva i suoi buoni motivi, ma un incontro con lui nel boschetto a sud del Regno era decisamente strano.
L'ora della convocazione era vicina, Jekyll uscì dai Cancelli, i Guardmen gli rivolsero un saluto formale, come da usanza quando un Vassallo oltrepassava la soglia del Regno. Insieme a lui uscì anche Throneshield, i due si salutarono e ciascuno si chiese dove stesse andando l'altro. Sul limitare del boschetto Jekyll si voltò per chiedere a Throneshield perchè lo stesse seguendo, ma subito comprese.
«Immagino abbiate ricevuto anche voi convocazione dal Sommo, giusto fratello?»
«Sì. Mi chiedo solo per quale motivo abbia scelto un posto simile.»
«Già, e per di più non sappiamo il punto esatto dove il Sommo intende incontrarci. Il problema è che non percepisco la sua presenza, forse farà un po' di ritardo.»
«L'immagino anch'io. Non ci resta che addentrarci un po' nella boscaglia e attenderlo.»
I due camminarono tra gli alberi e si fermarono poco dopo in una radura. Il Vassallo si sedette su una roccia e guardò le sue armi. Il giovane notò questo particolare e decise di porgli la domanda.
«Sapete se sono quelle vostre armi il motivo della nostra convocazione?»
Jekyll sbarrò gli occhi. «Cosa?» Throneshield si stupì a sua volta dello stupore del Vassallo. «Come, non ne eravate stato informato? Nella mia convocazione, il Sommo aveva scritto che avrei dovuto aiutarlo a scoprire i poteri nascosti di alcune armi magiche, sono forse le vostre?»
«Sì! Cioè, lo spero, in effetti da tempo avevo chiesto al Sommo se sapesse dirmi in cosa consistono i loro poteri...» Il Cavaliere del Nord s'interruppe, aveva appena percepito l'aura del Sommo Ostri che si avvicinava. Anche Throneshield se ne accorse qualche attimo dopo. I due si alzarono in piedi ed attesero che il Sovrano arrivasse. Così fu, Ostri uscì dalla boscaglia ed alzò la mano per salutarli, i due fecero un leggero inchino, poi Ostri prese la parola.
«Holux fratelli, come avrete capito siamo qui per svelare i poteri delle armi di Jekyll, comprenderete presto il motivo della scelta di questo luogo. Vi chiedo solo un po' di pazienza, non ci vorrà molto. Il fatto è che i recenti incontri con Throneshield mi hanno dato da pensare. Tra le altre cose credo di aver avuto anche un'intuizione sui poteri delle armi di Jekyll.»
Il Vassallo si inginocchiò «Vi ringrazio davvero di cuore per tutto il disturbo che vi state prendendo a causa mia, ma vi assicuro che i vostri insegnamenti renderanno molto frutto al Regno intero.»
«Non temete vecchio mio, alzatevi pure, è proprio questo il motivo principale del nostro incontro. Bene, cominciamo subito. Jekyll so che avete la possibilità di creare del ghiaccio, bene, potreste creare una colonna di ghiaccio qui?»
Jekyll fece un cenno col capo, si allontanò e concentrandosi fece apparire una colonna di ghiaccio, scaturita da una folata di vento gelido. L'Aspirante Vassallo rimase a bocca aperta. Ostri allora si rivolse proprio a lui. «Throneshield, distruggete questa colonna.»
«Subito Maestà.»
Il giovane si concentrò, la sua aura aumentò smisuratamente, estrasse la spada e si scagliò sulla colonna.
Ci fu una piccola esplosione di polvere di ghiaccio, ma la colonna era ancora lì.
Throneshield era rimasto senza parole, cadde in ginocchio profondamente deluso.
Ostri gli si avvicinò e gli tese la mano. «Guardate bene la colonna Throneshield, non dovete abbattervi. Vedete? Ci sono quattro scalfiture abbastanza profonde, in altrettante parti diverse della colonna stessa. Questo significa che siete migliorato parecchio, siete riuscito a generare ben tre attacchi astrali stavolta, oltre quello con la spada normale. A giudicare dalla profondità dei solchi, ciascun attacco sarebbe stato abbastanza forte da tagliare un albero, vi faccio i miei complimenti.»
Stavolta era Jekyll ad essere rimasto a dir poco sorpreso nel vedere i poteri dell'Aspirante Vassallo.
Il Sommo continuò: «Throneshield mi serve ancora il vostro aiuto, ripetete l'attacco, ma stavolta usate la spada in acciaio azzurro di Jekyll. Ah, mi raccomando, stavolta non usate altri attacchi astrali, usate solo la spada, ed effettuate un affondo verso la colonna, non un fendente.»
«Bene Maestà.»
Ostri fece cenno a Jekyll di tirarsi indietro, il Vassallo obbedì.
Throneshield prese l'arma azzurra che il Vassallo gli aveva passato, si preparò e partì con un potente affondo. La colonna esplose letteralmente in un cono di schegge di ghiaccio che partirono come saette nel verso dell'affondo di Throneshield, il quale venne sbalzato indietro di un paio di passi. «Per la miseria!» Si fece scappare il giovane, ancora inginocchiato dopo lo sbalzo. Ostri strinse il pugno sorridendo. «Molto bene, come immaginavo! Fratelli, non è tutto, guardate in che condizioni sono gli alberi che sono stati investiti dalle schegge!» Jekyll corse a controllare: i tronchi erano dilaniati da una miriade di schegge, la maggior parte ancora piantate nel legno. Era come se un centinaio di frecce si fossero abbattute sugli alberi. «Maestà, cosa è accaduto esattamente?»
«La vostra spada azzurra ha un'aura propria, legata all'elemento magico del ghiaccio, esattamente come la colonna di ghiaccio da voi creata. Cosa succede se due elementi identici vengono fatti scontrare con forza?»
«Sì... Vengono respinti con forza ancora maggiore...»
«Esatto. Sono sicuro che questa spada vi tornerà parecchio utile vecchio mio. Ed ora passiamo all'altra arma, la vostra sciabola d'argento. Questa non sarà altrettanto spettacolare ma sarà ugualmente interessante. Throneshield, abbiamo ancora bisogno del vostro aiuto, stavolta sarete molto più utile e non farete brutte figure, ve l'assicuro.»
«Certo Maestà, non preoccupatevi.»
«Bene, Jekyll estraete la sciabola e fatela toccare per alcuni istanti con la vostra armatura.»
Il Vassallo eseguì, poi il Sommo continuò: «ora posatela a terra ed allontanatevi di tre o quattro passi. Dovete sapere che l'armatura e la sciabola sono state create dallo stesso procedimento magico e metallurgico, esse sono un'unica entità, la loro particolarità è quella di accumulare energia astrale dell'aura dell'ultima persona che le ha toccate. In pratica, anche ora che Jekyll si trova distante dalla sciabola, un filamento della sua aura lo collega ancora ad essa. Jekyll, provate a richiamare verso di voi la vostra aura e guardate cosa succede.»
Il Vassallo si concentrò, non pensò alla sciabola a terra, ma soltanto a richiamare a sè la sua aura. Con lo stupore di tutti la sciabola si avvicinò lentamente al padrone, fino a fermarsi ai suoi piedi. Il Sommo fece un cenno col capo. «Molto bene, ora fatelo nuovamente. Throneshield, quando vedrete che la sciabola inizia a muoversi, usate uno dei vostri attacchi astrali e tagliate il filo invisibile dell'aura che lega la sciabola all'armatura.»
Così fecero. Jekyll fece nuovamente toccare la sciabola all'armatura per alcuni attimi, poi la posò a terra, si allontanò ed iniziò a richiamare la sua aura. Quando la sciabola iniziò a muoversi, Throneshield si concentrò e senza estrarre la spada, scagliò un fendente astrale a terra, recidendo il filamento di aura e facendo un solco nel terreno. Jekyll in quell'attimo ebbe un fremito, era stato pur sempre ferito, anche se in maniera impercettibile.
«Come vedete, fratelli, ora la sciabola non si muove più, adesso non è nulla più che una sciabola d'argento.»
Il Cavaliere del Nord raccolse l'arma e la ripose nel fodero. «Vi ringrazio davvero infinitamente oh Sommo, vi sono davvero grato.»
Il Sovrano sorrise. «Ve lo dovevo fratello. Bene rientriamo, l'incontro è stato proficuo, abbiamo imparato tutti e tre qualcosa oggi. Tenetevi pronti, la missione di Throneshield dovrebbe essere imminente, pare che Otrebmu ne abbia una in mente.»

OT- era una cosa che dovevo veramente a Jek da un bel po' di tempo, a proposito, se ci sono incongruenze fatemi sapere che aggiusto! Holux!
Otrebmu Ittoram
00venerdì 14 gennaio 2011 02:27
Nella sala comune dei Bibliotecari Arcani tutto taceva, finché Luce non si svegliò.
<<Ci siamo addormentati>> disse la maga, mettendo la mano davanti la bocca mentre sbadigliava.
Luce stava per sgranchirsi le braccia quando sentì qualcosa di caldo e pesante sulle spalle, girò la testa e vide una coperta che l’avvolgeva fino ad arrivare al pavimento.
<<Chi è stato a...>> stava per chiedere Luce, ma vide che gli altri ancora dominavano con le teste appoggiate sulle scrivanie.
<SVEGLIATEVI DORMIGLIONI>> gridò Luce alzandosi e prendendo al volo la coperta che le era scivolata giù dalle spalle.
I quattro borbottando, iniziarono ad aprire gli occhi e stiracchiarsi.
<<Che succede>> chiese Fenrir, aprendo solo un occhio.
<<Non lo so>> rispose Claudium muovendo il collo indolenzito.
<<Ditemi che c’è da combattere, perché stavo sognando... la mappa del mondo che abbiamo nella biblioteca terminata>> disse Otrebmu, togliendosi una penna d’oca dai capelli e alzandosi.
<<E basta pensare sempre alla biblioteca>> disse Drago, stropicciandosi gli occhi.
Il Vassallo raggiunse Luce e prese la coperta che la mezz’elfa aveva poggiato, dopo averla piegata, sulla propria scrivania.
<<La riporterò nella mia stanza più tardi>> disse Ittoram allontanandosi, mentre Luce lo ringraziava.
Arrivato alla propria scrivania Otrebmu vi poggiò la coperta.
<<Come mai anche a noi altri non avete messo la coperta?>> chiese Drago con un sorriso.
<<Perché in teoria, siamo dei guerrieri forti e robusti e non delle delicate fanciulle>> rispose Otrebmu sorridendo a sua volta.
<<Beh... certo>> disse Drago.
<<Bene prima di addormentarci, abbiamo poi trovato la missione adatta a Throneshield>> chiese Fenrir ancora assonnato.
<<No, abbiamo solo scartato>> rispose Claudium.
<<No è rimasto nulla?>> chiese ancora Fenrir, che si era svegliato del tutto.
<<Ricontrolliamo>> disse Otrebmu sedendosi e prendendo una pergamena sulla scrivania.
<<Allora, abbiamo scartato la proposta di Claudium sul cercare una sfinge e quella di Drago sul cercare un Otraka cioè un Drago Antico, dato che non ci interessa la sua tecnica di combattimento>> disse Otrebmu leggendo sulla pergamena, per poi farci dei segni sopra con la penna d’oca.
<<Vero>> disse Luce.
<<Abbiamo poi scartato la mia idea di fare una mappa del continente desertico a sud di quello centrale, visto che ci vorrebbe più di un anno>> disse Ittoram.
<<Come minimo>> aggiunse Fenrir.
<<E abbiamo anche scartato le idee di Fenrir e Luce>> concluse Otrebmu segnando ancora sulla pergamena, che poi accartocciò
<<Altre idee?>> chiese Otrebmu.
<<Sicuro che era una trappola, la ricerca di quei tre oggetti di cui aveva parlato quella Lady Claudya, più di tre anni fa?>> chiese Fenrir.
<<Abbiamo tentato di trovare sui libri informazioni su quegli oggetti. Niente e non è successo nulla in questi tre anni>> rispose Otrebmu.
<Quindi era una trappola di Lady Claudya>> disse Claudium.
<<Oh... qualcuno le aveva fatto credere che fosse vero, per attirare noi in trappola>> aggiunse Otrebmu.
<<Ora che facciamo?>> chiese Drago.
<<Facciamo colazione. Tutti in Taverna>> rispose Otrebmu prendendo la coperta e dirigendosi alla porta dietro di lui <<poso questa, aspettate un attimo>> chiese.
Una volta aperta la porta con la chiave vi entrò e ne uscì poco dopo con un’espressione diversa.
<<Cosa succede?>> chiese Luce.
<<Be... credo che non sia ora per la colazione e neanche per il pranzo, fra poche ore sarà ora di cena>> disse Otrebmu.
<<Cosa. Abbiamo dormito per tutto il giorno?>> chiese Drago.
<<Può essere, abbiamo discusso tutta la notte e oltre, ci saremo addormentati verso le nove del mattino forse>> concluse Claudium.
<<Rimandiamo allora?>> chiese Fenrir.
<<No. Andiamo lo stesso, parleremo prima e poi ceneremo con calma>> disse Otrebmu.
Tutti furono della stessa idea, i cinque uscirono dalla stanza comune dei bibliotecari, attraversarono la stanza dell’Oracolo per poi uscire nel corridoio dei sotterranei del Castello dei Sommi.
<<Siete qui Drago>> disse una voce, appena i cinque uscirono dalle porte <<mi stavo facendo il problema di come portarvi il sacco senza svegliare il drago attivando l’incantesimo della prima stanza>> concluse la voce di una Guardia Reale, che si fermò a pochi passi dal gruppo salutandoli.
<<Holux Calondir, quale sacco?>> chiese Drago, facendo un passo verso la guardia.
<<Questo, lo ha portato un mercante proveniente da Vetoio>> disse Calondir alzando un piccolo sacco <<ha detto che era per voi>> riferì porgendo il sacco a Drago che lo prese.
La Guardia Reale salutò Aspiranti e Vassallo e si congedò dicendo che doveva tornare al suo posto.
Drago, dopo aver ricambiato il saluto come gli altri, aprì il piccolo sacco e vi prese una lettera che guardò.
<<E’ di Balefor>> disse l’Aspirante.
<<Chi?>> chiese Fenrir.
<<Un mio amico di Vetoio, fa parte della VIMA ora, ci teniamo in contatto>> rispose la Guardia Reale.
<<Resterete qui per leggerla?>> chiese Claudium.
<<La leggerò più tardi>> disse Drago <<c’è anche un libro, vedo il dorso>> aggiunse l’Aspirante guardando nel sacco.
<<Lo porterete in Taverna>> chiese Luce.
<<No. Lo vado a mettere sulla mia scrivania>> rispose Drago rimettendo la lettera nel sacco <<torno subito>> aggiunse mentre attraversava la porta della biblioteca.
Drago attraversò la stanza dell’Oracolo ed entrò nella sala comune dei bibliotecari, entrò all’interno del ferro di cavallo formato dalle scrivanie per non perdere tempo ad aggirarlo, arrivato vicino alla sua vi lanciò sopra il sacco.
Il sacco atterrò a metà della scrivania aprendosi e facendo uscire prima la lettera e poi il libro che passando sopra la missiva scivolò fino al bordo superandolo e cadendo sulla sedia sottostante.
<<Cribbio>> disse Drago notandolo dopo essersi abbassato per vedere se cadeva a terra <<si è fermato sulla sedia, non a terra per fortuna>> aggiunse rialzandosi e girandosi per tornare dagli altri bibliotecari che lo aspettavano.
Uscì cosi dalla stanza e raggiunti i compagni andarono in Taverna.
Uscendo dalla stanza comune dei bibliotecari Drago non vide che il libro cadendo sulla sedia si era aperto verso la fine, la pagina di destra era bianca su quella di sinistra vi erano grossi caratteri rossi.
In alto a sinistra vi era una data, in basso a destra un grosso punto rosso e al centro della pagina solo due parole.



ARRIVANO .




OT__ Scusate se ci abbiamo messo tanto ma abbiamo prima dovuto creare un nome originale e solo della nostra ambientazione per i Draghi Antichi
Note
1- Cronologica Eruner e Throneshield si incontrano il mattino presto, verso le 10.00 Throneshield, Jekill e il Sommo Ostri si incontrano, verso le 18.30 i bibliotecari si svegliano quindi dalle 10.00 fino alle 18.30 si possono inserire altri post (lo faremo noi bibliotecari quando sistemeremo il racconto ) quindi se qualcuno vuole unirsi al gruppo o scrivere qualcosa può farlo.
2- Il libro ovviamente è lo spunto per l'avventura ma per ora non si potrà leggere perchè stiamo decidendo cosa contiene nei particolari(la trama generale c'è) e anche perchè devo finire la cronologia per inserire la data esatta.
3- Il libro trovandosi all'interno della biblioteca è protetto dalle difese di questa, quindi nessuno può leggerlo se qualcuno è tanto pazzo da voler far tentare il suo pg, ha 2 opzioni o mi contatta, così scrivo cosa incontra come difese e la loro potenza, o inserisce il post finendolo con il pg che sta per prenere il libro poi continuo io scrivendo cosa gli succede [SM=x92703] pazzo=Eruner OdiusOT
Otrebmu Ittoram
00domenica 23 gennaio 2011 00:52
Verso sera nella stanza comune dei bibliotecari arcani.
<<Chissà se c’è un modo per non far attivare la magia della stanza precedente, ne conoscete Odius?>> chiese Eruner entrando nella stanza comune dei bibliotecari arcani.
<<No!>> rispose il pretoriano apparendo alla sinistra del paladino <<Mi avete sentito o visto?>> chiese Odius.
<<Nessuna delle due, ho avvertito la vostra aurea>> rispose Eruner.
<<Cosa ci fate qui?>> chiese Odius.
<<Stamattina ho chiesto ai Sommi di fare parte della missione di Throneshield. Dopo avermi incluso nella missione dicendo divertiti che Otrebmu sarebbe stato contento, mi hanno detto di avere affidato ai bibliotecari il compito di trovare una missione>> menzionò Eruner <<sono venuto a vedere se avevano trovato qualcosa>> concluse Eruner.
<<Capisco>> disse Odius.
<<E voi che ci fate qui?>> chiese a sua volta Eruner.
<<Ero in giro e ho pensato di venire qui>> rispose laconico Odius, dirigendosi verso le scrivanie di sinistra.
Il pretoriano camminava, dalla parte esterna del ferro di cavallo formato dalle scrivanie.
Anche Eruner poco dopo si diresse verso le scrivanie di destra, i due guardavano i piani degli scrittoi senza toccare nulla, fino ad arrivare alla scrivania di Drago, dove videro un libro aperto sulla sedia.
<<Che ci fa un libro su una sedia?>> chiese Odius.
<<Ma... sarà caduto>> rispose Eruner.
<<Rimettiamolo sulla scrivania>> dissero i due Aspiranti all’unisono facendo il gesto di prendere il libro.
Non un rumore, né un movimento sentirono i due provenire dalla parete di destra, ma la loro esperienza unita all’istinto li fece voltare in quella direzione.
Eruner e Odius videro che, le due armature alte più di due metri, che si trovavano ai lati della porta di quella parete, si erano mosse e ora erano quasi loro addosso pronte a colpire.
Eruner schivò il sinistro di un’armatura piegandosi all’indietro, poggiandosi poi con la schiena sulla scrivania alzò le gambe, evitando un calcio dell’armatura.
Il paladino tirando le gambe verso di sé compì una capriola sulla scrivania atterrando dall’altra parte di questa.
Odius invece, fu colpito al braccio che aveva alzato per difendersi, cadde su un ginocchio, si alzò di scatto voltandosi e mettendo un piede sullo spigolo della sedia, si diede così uno slancio in avanti per saltare la scrivania.
L’armatura che lo aveva colpito, lo centrò di nuovo con un pugno nella schiena, lanciandolo in avanti accelerato.
Eruner alzò il braccio sinistro e bloccò il volo dell’altro Aspirante.
Tutto bene? chiese il paladino usando la telepatia.
<<Si. Ha colpito lo spadone o mi avrebbe spezzato la schiena>> rispose Odius.
I due Aspiranti, anche questa volta per istinto si voltarono verso la porta da cui erano entrati.
Anche le armature di quella porta li stavano attaccando, ma riuscirono a difendersi meglio.
<<Sembrano più deboli queste due>> disse Odius, che dopo aver schivato gli attacchi colpì con un calcio l’armatura che fece due passi indietro.
Vero, nettamente più deboli rispose Eruner, colpendo il suo avversario che fece quattro passi indietro per non perdere l’equilibrio.
<<Come le fermiamo?>> chiese Odius.
<<Non lo so, ma sono armature vuote, non hanno una mente quindi escluderei farle ragionare>> rispose Eruner, preparandosi all’assalto dell’avversario, imitato da Odius.
Ma i due Aspiranti dovettero affrontare ben più di due avversari, mentre le due armature si avvicinavano frontalmente, si voltarono ai fianchi e videro altre due armature per lato arrivare.
Eruner e Odius si difesero dalle sei armature come meglio poterono.
<<Non possiamo continuare cosi per sempre>> sostenne Odius <<non si stancheranno mai e noi si prima o poi>> concluse il pretoriano.
E sono di metallo magico, non possiamo distruggerle a pugni e ghiaccio e credo neanche il fuoco possono fermarle ribatté Eruner.
<<E se usassimo le spade?>> chiese Odius, dopo essere stato colpito a una spalla.
<<Se distruggessimo qualcosa qui nella biblioteca, Otrebmu griderà tanto che lo sentiranno da Direnia al Katai>> rispose Eruner deviando un colpo.
<<Ci tapperemo le orecchie con la cera, ma almeno saremo vivi>> replicò il pretoriano venendo colpito di nuovo.
I due Aspiranti ormai, erano con le spalle alla scrivania centrale, quella di Otrebmu, con rapidità si piegarono all’indietro e rotolarono sulla superficie, all’indietro atterrando dall’altra parte.
<<Ci metteranno poco a raggiungerci, e ora?>> disse Eruner.
<<Saliamo le scale alle nostre spalle, percorriamo il soppalco fino alla porta in fondo, saltiamo giù e usciamo>> disse Odius.
Andiamo disse Eruner girandosi, imitato da Odius.
Appena girati i due Aspiranti, furono attaccati da una delle due armature, che si trovavano ai lati della porta dietro la scrivania di Otrebmu.
Tentarono inutilmente di difendersi ma furono colpiti all’addome, mentre si piegavano per il colpo l’armatura aveva già ritirato i pugni e a mani aperte e incredibile velocità li colpì in pieno petto, facendoli letteralmente volare, sopra la scrivania e sopra le altre sei armature, diretti verso il fondo della stanza.
<<Be stiamo superando le armature>> disse Eruner, quasi si stesse godendo il volo.
<<Avrei preferito un altro modo>> dichiarò Odius al suo fianco.
I due Aspiranti volanti stavano per tentare di girarsi in aria per atterrare in piedi quando le porte si aprirono e i bibliotecari entrarono, i primi due furono investiti dai corpi di Eruner e Odius cadendo tutti e quattro a terra.


OT--Veloce che devo tornare al lavoro, pezzo postato con l'ok dei due interessati, appena ho tempo trascrivo su computer e posto il resto.
Note importanti nei prossimi post che metterò ci sarà la missione da svolgere con ciò che i pg sanno e non dico in quali post ci saranno informazioni e indizi che i pg possono dedurre, quando finirò di mettere i post ci sarà una riunione dei partecipanti e vedremo chi ha colto più indizi e ha dedotto bene [SM=x92702] perchè dovrete scrivere voi cosa hanno dedotto i vostri pg [SM=x92710] non postate per adesso--OT
Otrebmu Ittoram
00lunedì 31 gennaio 2011 03:57
Dopo una decina di minuti che Eruner e Odius furono entrati nella Biblioteca Arcana, i bibliotecari arcani tornarono dalla Taverna.
<<E’ tardi sarà quasi mezzanotte>> disse Claudium.
<<Si, stiamo discutendo da ore, ma non ci è venuta nessuna idea>> disse Luce, pensierosa.
<<Almeno abbiamo mangiato, con calma la cena offerta da Otrebmu>> disse Fenrir.
<<Già tutto il giorno e non abbiamo…>> stava dicendo Drago <<o cavolo ho saltato i miei turni di guardia, il capitano Gainon mi punirà>> terminò la frase la Guardia Reale.
<<No. Non lo farà, gli ho parlato io ieri e vi ho fatto esonerare dai turni, finché non troveremo l’idea giusta per la missione di Throneshield>> lo informò calmo Otrebmu.
<<Allora sono salvo>> disse sollevato Drago.
I cinque bibliotecari entrarono nella stanza del Drago e dissero: <<Holux Oracolo>>.
<<Cosa diranno i Sommi che non abbiamo trovato una missione>> chiese Luce.
<<E’ solo un giorno che ci proviamo. Non gli ho detto che l’avremmo trovata subito>> replicò Otrebmu <<ci vuole ricerca, calma, studio non ti vola tra le braccia una missione>> concluse il Vassallo.
Fenrir e Drago precedettero gli altri, entrando per primi nella stanza comune e vennendo investiti da due corpi volanti.
<<Era cosi per dire>> puntualizzò Ittoram.
<<Ma che succede?>> chiese Drago, sotto il peso di un uomo incappucciato.
<<Non lo saprei>> rispose Fenrir, che tentava di alzare l’altro corpo che gli era caduto sopra.
<<Eruner e Odius che state combinando?>> chiese Otrebmu, appena entrato.
<<Ma che hanno le armature?>> chiese Luce, vedendone sei a pochi metri da loro e le altre due vicino alla scrivania di Otrebmu.
<<Ferme. Tornate ai vostri posti>> disse Otrebmu, rivolto alle armature.
Le armature tornarono ai propri posti ai lati di ogni porta, mentre i quattro Aspiranti si alzavano.
<<Aspetto spiegazioni>> ribadì Otrebmu, dopo che Eruner e Odius furono fatti sedere all’interno del ferro di cavallo formato dalle scrivanie.
<<Non chiedete a noi>> disse Odius, mentre si massaggiava una spalla.
<<Ci hanno attaccato loro>> rispose Eruner calmo.
<<Ma cosa stavate facendo quando vi hanno attaccato?>> chiese Luce.
<<Stavamo raccogliendo un libro da una sedia per metterlo sulla scrivania>> rispose Odius, indicando la scrivania di Drago.
<<Vero era caduto sulla sedia quando ho lanciato il sacco sulla scrivania>> confermò Drago, prendendo il sacco dalla scrivania e passandole di lato per prendere il libro.
<<Ecco perché vi hanno attaccato>> disse Otrebmu, mentre Drago si girava verso di lui, prendendo il libro e infilandolo nel sacco senza guardarlo.
<<Quando almeno un bibliotecario è in questa stanza, si possono toccare i libri e consultarli, ma se manchiamo non si possono toccare>> spiegò Otrebmu.
<<Ma che sono libri d’oro?>> disse Odius, quasi sussurrando.
<<Sono i resoconti dei viaggi e dei ricordi degli abitanti del Regno di Blue Dragon, avventure vissute, storie e leggende conosciute, tutto trascritto per poi essere controllato e confermato>> espose Claudium.
<<Controllato e confermato?>> chiese Eruner.
<<Si, non è detto che ci si ricordi tutto, se ad un’avventura hanno partecipato più persone confrontando le loro versioni si può capire come si è svolto il tutto esattamente>> chiarì Luce.
<<Cosa eravate venuti a fare qui?>> chiese Otrebmu, rivolto a Eruner e Odius.
<<Ero qui vicino e ho fatto un salto qui>> disse secco Odius.
<<Più che un salto direi un volo>> sghignazzò Drago.
<<Vorrei vedere voi contro quelle armature>> ribatté Odius <<ma quanto sono forti?>> chiese infine il pretoriano.
<<Ogni armatura è modellata su un singolo bibliotecario, e ne ha la forza duplicata>> rispose Otrebmu.
<<Quelle alla porta d’ingresso di questa stanza sono modellate su due ex bibliotecari, Morgan Melnarmor e Tranduil>> disse Claudium.
Quelle deboli disse Eruner, telepaticamente a Odius.
<<Le armature sulla porta di destra entrando sono modellate su Drago e Fenrir>> disse Luce.
<<Quelle alla porta di sinistra su Claudium e Luce>> disse Drago.
<<Quella che vi ha colpito e fatto volare per la stanza, su Otrebmu>> concluse Claudium.
Odius ed Eruner rimasero muti per alcuni minuti, poi insieme dissero: <<Un attimo i bibliotecari attuali sono cinque, due ex bibliotecari e sono sette, ma le armature sono otto, su chi è modellata l’ottava?>>
<<Sul Bibliotecario ad Honorem, sul vostro Maestro BrightBlade!>> rispose Otrebmu, sedutosi alla sua scrivania <<Per vostra fortuna non vi ci siete scontrati, altrimenti invece che volare attraverso la stanza, volavate attraverso le mura della biblioteca, del Castello fino ad atterrare fuori le mura esterne del Regno>> rivelò il Vassallo con un sorriso.
<<L’armatura alla mia destra>> disse Otrebmu, intuendo che i due tentavano di capire quale delle due avesse la potenza doppia del Gran Maestro dell’Ordine dei Paladini.
<<E voi Eruner perché eravate qui?>> chiese Otrebmu, credendo si sapere il motivo.
<<Ho chiesto questa mattina ai Sommi, di unirmi alla missione di Throneshield, mi hanno detto che sta a voi trovarla, volevo sapere se ci eravate riusciti>> rispose Eruner.
<<Non ancora, è solo un giorno che ci proviamo>> rispose Claudium.
<<Vabbè io vado>> disse Eruner, alzandosi.
<<Vado anch’io>> replicò Odius imitando il paladino.
I due uscirono insieme.
Una volta che i due Aspiranti si allontanarono Ittoram si alzò e disse: <<Bene. Sarà meglio andare a dormire e vederci qui domani mattina un paio d’ore dopo l’alba>>.
<<Dormire nelle nostre stanze?>> chiese Luce.
<<Si. Sempre non vogliate dormire sulle scrivanie>> rispose sorridendo Otrebmu.
<<No grazie>> ribatté Luce.
<<Be… ci sarebbero i letti qui nelle stanze private di noi bibliotecari>> aggiunse Claudium, indicando le tre porte chiuse.
<<Fate come volete, io me ne torno a casa>> disse Otrebmu, salutando e imboccando la porta per uscire dalla stanza.
<<Vado anch’io>> disse Luce allontanandosi, imitata da Fenrir dopo aver salutato.
<<Vabbé, vado nella mia stanza nella Rocca della Fenice>> disse Claudium.
<<Anch’io>> aggiunse Drago.
<<Usiamo il passaggio segreto?>> chiese Claudium.
<<No preferisco guardare le stelle>> rispose Drago avviandosi.
<<Andiamo allora>> replicò Claudium, affiancandosi all’altro bibliotecario.
Drago entrò nella sua stanza nella Rocca della Fenice e chiuse la porta, poggiò il sacco sul letto e si tolse l’armatura.
Cambiato si stese sul letto prendendo il sacco e tirando fuori la lettera, formata da due pagine, iniziò a leggerla a voce alta.
<<Caro Drago…>>
Ma si addormentò subito con la lettera tra le mani.

Il mattino dopo tutti i bibliotecari erano di nuovo riuniti nella sala comune, seduti alle proprie scrivanie da alcune ore.
<<Bene idee?>> chiese Otrebmu.
<<Usciamo e speriamo ci attacchi qualcosa di misterioso>> disse Drago, che non ne poteva più di discutere.
<<Chi attaccherebbe due Vassalli e gli Aspiranti più forti del Regno di Blue Dragon?>> chiese Claudium.
<<Che facciamo allora?>> chiese Fenrir.
<<Andiamo a pranzare in Taverna>> rispose Otrebmu.
I bibliotecari si alzarono e diressero alla porta.
<<Avete poi letto la lettera e il libro, che vi ha spedito il vostro amico di Vetoio?>> chiese Luce a Drago.
<<No. Il libro l’ho lasciato in stanza, la lettera l’ho con me, la leggerò in Taverna>> rispose Drago.
In Taverna i bibliotecari arcani stavano pranzando e continuando a discutere su cosa poter scegliere come missione. Drago aveva finito di mangiare e aveva preso la lettera, dopo averla aperta mentre la reggeva con una mano con l’altra prese un boccale di birra.
<<Ci metteremo mesi a trovare una missione>> disse Luce sconsolata.
<<Be… quando ci riusciremo dovremo festeggiare con la birra>> disse Claudium, che si trovava di fronte a Drago, il quale stava posando il boccale ancora mezzo pieno.
La Guardia Reale, posò con violenza il boccale sul tavolo facendo schizzare la birra verso l’altro bibliotecario, e prese a leggere la lettera con più attenzione.
<<Ehi. Intendevo da bere la birra, non versarcela addosso>> si lamentò Claudium, alzandosi di scatto per evitare gli schizzi.
<<Scusate… Non è un libro è un diario trovato in una fattoria dove sono tutti scomparsi e continuano a scomparire>> disse Drago alzandosi velocemente, correndo poi verso l’uscita <<ci vediamo alla biblioteca>> concluse la Guardia Reale, prima di uscire dalla Taverna.
<<Non ci ho capito niente>> disse Fenrir, che aveva appena finito di mangiare un arrosto di vitello.
<<A quanto sembra forse abbiamo trovato una missione o forse dovremmo dire che è la missione che ha trovato noi>> chiarì Otrebmu sorridendo, alzandosi dalla sedia.
<<Dove sarà andato Drago?>> chiese Claudium, mentre controllava di non aver macchie di birra sui vestiti.
<<Alla Rocca della Fenice, a prendere il diario che aveva lasciato in stanza>> rispose Luce.
<<Andate, io vado a pagare il pranzo a Nappa>> disse Otrebmu, avviandosi al bancone e mettendo mano alla scarsella che aveva legata alla cintura.
Dopo poco i quattro bibliotecari erano seduti nella stanza comune aspettando che Drago tornasse.
<<Eccomi>> disse la Guardia Reale, entrando nella stanza di Otrebmu e consegnandogli il diario.
Gli altri bibliotecari si alzarono e attorniarono la scrivania.
Otrebmu aprì il diario dalla prima pagina, piano piano girò i fogli affinché tutti potessero leggere le parole scritte con inchiostro nero. Non vi erano segnati tutti i giorni, ma solo quelli in cui forse il proprietario aveva avuto tempo o qualcosa da scrivere.
Il diario consisteva in due pagine per giorno, quella di sinistra era tipo diario, quella di destra come libro contabile con annotazioni di spese o baratti.


OT--Stanotte ho trascritto questo, le restanti 15 pagine sono le pagine del diario e la lettera a Drago(6 in tutto) e il resto delle informazioni scoperte, ma mi servono le date per poterle postare quindi dovrete aspettare la fine della cronologia, non manca molto.
1- non cercate la porta segreta che unisce biblioteca e Rocca nei due siti, ne abbiamo parlato ma per ora non vi è se non in gdr.
2- non guardate gli attuali VP-DP per calcolare la forza delle armature visto che il racconto di svolge dopo l'apertura della biblioteca i VP-DP aumenteranno per tutti.
3- appena posso trascrivo il resto sul forum dei bibliotecari dato che vorrei postare diario e lettera con un effetto speciale [SM=x92713] farò le prove li mentre aspetto per la cronologia.
4- non me lo ricordo sarà l'ora [SM=x92706] se mi viene in mente lo scrivo.
--OT
Otrebmu Ittoram
00sabato 29 settembre 2012 03:39
Mentre i bibliotecari leggevano il diario...
Ai Cancelli due enormi Guardman stavano controllando con lo sguardo viandanti, mercanti, e chiunque entrasse nel Regno, quando uno puntò lo sguardo all’orizzonte.
<<Ma cosa c’è laggiù?>> si chiese ad alta voce.
<<Dove Dajak?>> domandò l’altro, seguendo lo sguardo del compagno.
Da circa cinquecento metri di distanza una figura si stava avvicinando molto velocemente, all’inizio sembrava solo una macchia scura, poi mano, mano che si avvicinava aveva preso le sembianze di un uomo.
<<Ma sta correndo a piedi, come fa ad essere cosi veloce?>> si chiese Dajak.
La figura ormai a ridosso dei Cancelli non accennava a fermarsi.
I due Guardman nelle loro pesanti armature sbarrarono l’accesso ai Cancelli.
<<Fermatevi>> dissero all’unisono.
La figura per nulla intimorita continuò ad avvicinarsi, arrivata a un metro dai due soldati, che impugnarono le armi pronti allo scontro, fece un salto incredibile e passando sopra le loro teste, facendo addirittura una capriola, li superò.
I due Guardman si girarono pronti a scattare per inseguire la figura, ma era proprio dietro di loro che li osservava.
<<Serve qualcosa?>> chiese l’uomo, vestito con un completo nero ninja.
<<Ma io vi conosco, siete un’Aspirante Vassallo>> disse Dajak.
<<E’ vero di nome Albens, no Albino, no Abete, no…>> tentava di ricordare l’altro Guardman.
<<Albins…>> disse il ninja.
<<Si quello>> rispose il Guardman.
<<Bene, se non vi dispiace ho fretta>> disse Albins, facendo un inchino e voltandosi.
<<Certo, certo avrete saputo di Throneshield>> disse Dajak, mentre l’altro soldato annuiva.
Il ninja si voltò di nuovo verso i due.
<<Di Throneshield? Perché? Cosa è successo?>> chiese Albins.
I due Guardman misero al corrente il ninja della richiesta dell’Aspirante, della decisione dei Sommi e dell’incarico dato ai bibliotecari per trovare una missione.
Il ninja dopo averli ringraziati si congedò e corse verso il Castello.
<<Come mai aveva la tenuta per le operazioni notturne?>> chiese Dajak.
<<E che ne so, forse aveva troppa fretta di informare i Sommi di qualche cosa, e non ha avuto il tempo per cambiarsi>> rispose l’altro soldato.
Poco dopo Albins uscì dalla Sala del Triplice Trono, dopo aver riferito l’esito della sua missione ai Sommi, e averli ringraziati per aver acconsentito che si unisse alla missione di Throneshield, quando sarebbe partita.


OT-- leggere in www.bluedragon.it la discussione inerente il Vassallo perfetto --OT
BrightBlade
00mercoledì 12 dicembre 2012 19:30
Clicca per visualizzare/nascondere il diario
Otrebmu Ittoram
00giovedì 13 dicembre 2012 00:39
Una volta finito di leggere le pagine i bibliotecari rimasero in silenzio finché qualcuno non parlò.
<<Perché avrà scritto l’ultima pagina con inchiostro rosso?>> chiese Luce.
<<Non è inchiostro, è sangue, l’ha scritto con le dita per questo le lettere sono cosi grandi>> rispose Otrebmu, osservando l’ultima scritta.
<<Ma cosa sarà successo?>> si interrogò Fenrir.
<<Lo scopriremo. Drago avete con voi la lettera del vostro amico? Potete farcela leggere per favore?>> chiese Otrebmu, alla Guardia Reale.
<<Certo, ma sono due pagine>> rispose l’Aspirante, prendendo le pagine e mettendole sulla scrivania del Vassallo, affinché tutti le leggessero.


OT-- Leggete in www.bluedragon.it nella discussioen del Vassallo perfetto grazie --OT
BrightBlade
00martedì 1 gennaio 2013 22:44
Clicca per visualizzare/nascondere le pergamene
BrightBlade
00martedì 1 gennaio 2013 22:45
<<Dobbiamo…>> iniziò a dire Drago, quando fu fermato da un cenno di Otrebmu.
<<Il compito dei Bibliotecari Arcani è finito, abbiamo trovato una missione, per il resto decideranno i Sommi cosa fare>> disse Otrebmu serio.
<<Bene se Luce e Fenrir vogliono unirsi alla missione, che si facciano trovare verso le dieci di sera, alla riunione nella Sala del Triplice Trono>> disse Otrebmu, alzandosi dalla sedia.
<<Noi cosa facciamo?>> chiese Drago.
<<Avvertirete i partecipanti alla missione della riunione, Luce penserà a Throneshield, Fenrir a Trekentoff, Drago a Jekyll, Claudium ad Eruner>> disse Otrebmu.
<<Voi cosa farete?>> chiese Claudium.
<<Porterò diario e lettera ai Sommi, dopo aver fatto alcune cose, cosi avranno il tempo per decidere cosa fare. Se la missione va bene e a chi affidarne il comando>> rispose Otrebmu.
<<Come a chi affidarlo? Non lo hanno affidato a voi?>> chiese Luce.
<<Mi hanno chiesto di trovare una missione>> rispose Otrebmu, avvicinandosi a una delle scale <<non di comandare la missione che serve a noi per giudicare se Throneshield è degno di essere Vassallo. I Sommi possono scegliere di dare il comando a lui per vedere se prende le decisioni con onore e lealtà o ad altri per stabilire come esegue gli ordini con umiltà>> concluse il Vassallo.
Gli Aspiranti rimasero a riflettere per qualche secondo, poi annuirono e si congedarono, andando ad avvertire chi gli era stato assegnato.
Otrebmu rimase qualche minuto a pensare, poi si mosse.
<<Bene, vediamo prima di recarmi dai Sommi devo… chiamare Markox e dirgli di avvertire i maghi di Vetoio di non far allontanare nessuno dal villaggio di sera e che serve la collaborazione della sua Gilda per un lavoro, dopodiché dovrò andare alla sede principale della VIMA, poi ad ordinare delle piante per la missione, a parlare con i druidi e infine a cercare il mercante eccentrico>> disse il Vassallo, girandosi e dirigendosi alla porta del suo studio privato in biblioteca, dove entrò, uscendone una ventina di minuti dopo.
Mentre Otrebmu stava per uscire dal Castello vide la Guardia Reale Caloindir e gli chiese informazioni sul mercante che gli aveva consegnato il sacco per Drago, sapendo che doveva partire poco dopo, chiese alla Guardia Reale di raggiungere il mercante alle stalle e dirgli di attenderlo, che lo avrebbe raggiunto a breve, il tempo di fare alcune cose.
Ringraziata la Guardia Reale per la disponibilità, il Vassallo si incamminò verso la sede VIMA.
Uscito dalla sede VIMA, con uno sguardo pensieroso, Otrebmu si recò da un’erborista.
<<Holux, sono Garion, cosa vi serve?>> chiese un uomo giovane sui trent’anni, quando Ittoram entrò nella bottega.
<<Holux. Mi servirebbero queste cose>> disse Otrebmu, dando un foglio di pergamena all’uomo.
L’uomo dopo aver letto la pergamena disse: <<I numeri uno, tre, sei li ho di sicuro, quattro, nove e dieci forse, gli altri no>>.
<<Cosa sento proferire? Noi abbiamo tutto>> disse una voce dal retro della bottega.
Dalla porta aperta uscì un uomo anziano sugli ottant’anni che si aiutava a camminare con un bastone, si avvicinò all’uomo e gli prese la pergamena leggendola, si avvicinò poi al bancone e presa una penna d’oca la intinse nell’inchiostro, iniziando a scrivere sulla pergamena.
<<Fermo>> disse Garion, ma Otrebmu lo trattenne per un braccio.
<<Lasciatelo fare, ho capito cosa sta scrivendo>> disse il Vassallo.
L’anziano dopo aver finito di scrivere si avvicinò al giovane e gli diede la pergamena con la lista dicendo: <<Ecco, non abbiamo il due? Non abbiamo del semplice aglio?>>

BrightBlade
00martedì 1 gennaio 2013 22:49
Clicca per visualizzare/nascondere la pergamena
Otrebmu Ittoram
00mercoledì 2 gennaio 2013 02:28
<<Be ec... co... non sa... sa.. pevo...> balbettò il giovane.
<<L’ho sempre detto di imparare i nomi antichi di fiori, piante e altro>> disse l’anziano, alzando il bastone e colpendo il giovane alla testa.
<<Ahio nonno Stefan, ho capito, li imparerò>> disse Garion, schivando il secondo colpo di bastone.
<<L’aglio mi servirebbe colto a luna calante>> si intromise Otrebmu.
<<Luna… ma…>> disse l’anziano riflettendo <<certo sono ingredienti per dei sacchetti di protezione, volete anche il gossypium barbadense per preparare i sacchetti magici?>> aggiunse l’anziano.
<<Certo, si, si e fate portare tutto al bosco dei druidi a nome di Otrebmu Ittoram>> aggiunse il Vassallo.
<<Ma… voi siete il Mastro Erudito dei Bibliotecari Arcani… visto che servendo degli eruditi è utile sapere i nomi antichi?>> disse Stefan tentando di colpire il nipote, che schivò di nuovo il colpo.
<<E le quantità?>> chiese l’anziano, rinunciando a colpire il nipote.
<<Giusto>> rispose Otrebmu.
Dopo poco il Vassallo uscì dalla bottega dirigendosi al bosco dei druidi, salutato dalla porta da Garion e Stefan.
<<Cosa è il gossypium barbadense?>> chiese Garion al nonno.
<<E’ semplice cotone>> disse l’anziano, tentando di colpire di nuovo il nipote con il bastone.
<<Ho capito imparerò i nomi antichi>> disse Garion, schivando il bastone e allontanandosi.
Di ritorno dal bosco dei druidi Otrebmu andò alle stalle, dopo esservi entrato, uno stalliere gli indicò dove trovare il mercante che stava parlando con Caloindir.
La Guardia Reale quando lo vide disse: <<E’ lui il Vassallo che vi vuole parlare, ora devo andare>> e quasi corse via.
Mentre Caloindir passava vicino a Otrebmu gli sussurrò: <<Grazie, mi avete salvato la vita, buona fortuna, vi servirà>>.
Il Vassallo si avvicinò al mercante e tendendo la mano disse: <<Piacere, io mi chiamo Otrebmu Ittoram, sono il Mastro Erudito dell’Ordine dei Bibliotecari Arcani>>.
Il Vassallo si era appena presentato che il mercante gli strinse la mano con entrambe le sue e rispose: <<Piacere io sono Nodoso, si lo so è un nome strano per un umano, ma è quello che mi diedero dei miei amici elfi. Visto che dopo tanto tempo passato nelle foreste non rammentavo il mio nome, ho scelto quello che mi hanno dato loro. E si perché non vi ho detto che sono un druido, si sono anche mercante e che dopo tanto tempo con alberi e piante volevo un po’ di contatto umano e cosi commercio in oggetti fatti con la natura, modellati in antichi simboli.
Come bracciali, collane, orecchini, fatti di fiori e legno, sono come questi che indosso io e i miei cavalli, fatti con un legno di un ceppo che ho comprato circa sette settimane fa a Vetoio. Buon legno preso dallo stesso che mi ha venduto le assi per riparare i miei carri, che si erano rovinati perché, tre mesi fa, ero finito quasi travolto da un branco di animali diversi per tipo, alci, orsi, cinghiali, conigli, volpi e quanti altri vi vengono in mente. Ma sono riuscito a salvarmi la vita anche grazie alle mie arti da druido e ho salvato i miei cavalli e i carri, certo qualche colpo lo hanno preso, i carri intendo non i cavalli per fortuna, non sa quanto sia stato difficile trovare qualcuno che li incantasse, perché siano più veloci, ma mi hanno fatto un buon prezzo forse perché ho fatto incantare anche i carri cosi sono più leggeri. Ma non sembra, io ci dormo sotto quando mi accampo, cosi rimango in contatto con la terra, ma se piove non mi bagno. Quando sono venuto qui due giorni fa però non ha piovuto, siamo stati all’asciutto certo i cavalli la notte erano legati poco distanti dai carri, ma non li lego mai stretti e si sono liberati, forse per paura di qualche predatore che era li vicino, ma non sono scappati, anzi li ho trovati vicino ai carri, forse mi sono affezionati. Come druido dovrei camminare e essere a contatto con la terra di più, ma ho camminato già nei secoli passati e comincio ad essere vecchio, certo non ho dimenticato i vecchi insegnamenti da druido e gli incantesimi di protezione che impongo sulla mia merce cosi i miei clienti sono sempre al sicuro protetti dalla natura che amano se hanno comprato i miei monili…>>
Più di un’ora dopo…
<<E come vi dicevo poco fa, il primo carro è pieno di materiale grezzo che uso per produrre i miei monili e non solo, vedete queste assi la maggior parte le ho utilizzate per riparare il carro, un legno bello duro questa quercia, parte di questo ceppo invece l’ho adoperato per i monili che indosso, questi fiori e questi fili d’erba per delle ghirlande, questi sassi per dei ferma porta, questa corteccia per fare gli infusi, questi rami per giochi per bambini e portafortuna, questo polline per… ma mi sono dimenticato di chiedervi perché volevate parlarmi>> chiese Nodoso.
Ho signore ti ringrazio, ha smesso di parlare, stavo per tappargli la bocca o gettarmi d’avanti una mandria impazzita pensò il Vassallo.
<<Certo volevo chiedervi come avevate fatto ad arrivare in soli due giorni qui con dei carri, ma lo avete già detto, cavalli e carri incantati>> rispose Otrebmu.
<<Capisco, che fortuna che ho risposto casualmente>> disse il druido.
Casualmente? Avete parlato di altre cento cose pensò il Vassallo.
<<Be ora dovete scusarmi ma devo andare dai Sommi>> disse Otrebmu.
<<I Sommi, ma certo non li ho mai incontrati ma me ne parlò un ragazzo quando passai per il suo villaggio decenni fa, mi ricordo il piccolo Logum, mi ricordo anche la piccola Alba di un altro villaggio però, poi è diventata grande e si è fatta Chierica, ma è scomparsa secoli fa quando aveva quarant'anni lasciando una bambina di dieci anni, ho sentito tante cose sulle imprese dei Sommi negli anni passati, ricordo di quando ci fu un processo per stregoneria, di quando combatterono Red Dragon, e poi di quando…>>
Nooo ricomincia di nuovo pensò Otrebmu.
Un’altra ora e più dopo…
<<Non dimentichiamoci di quando i Sommi arrivarono, o di quando distrussero il Regno e lo ricostruirono, ho pensato di fare domanda per diventare Aspirante Vassallo ma poi mi sono sempre fatto distrarre dalla natura, per servirla e non si possono servire due padroni…>>
Il druido mercante smise di parlare come per riflettere.
Per fortuna sono una persona con pazienza e costanza altrimenti non avrei resistito pensava il Vassallo e ripeteva mentalmente pazienza e costanza… pazienza e costanza
Purtroppo si accorse di non dirlo solo nella mente ma anche a parole mormorando: <<Pazienza e costanza… pazienza e costanza>>
<<Pazienza e costanza?>> chiese Nodoso <<Chi sono le vostre figlie? O le vostre preferite nell’harem? So che nel Castello c’è un harem e…>>
Ho signore proteggetemi che sta per ricominciare pensò Ittoram, con il sudore sulla fronte.
<<No nessuna preferita dell’harem, non ci vado mai. Be grazie di tutto è stato un vero piacere conoscerla, ora devo andare dai Sommi>> dichiarò Otrebmu, prima che il mercante potesse dire altro.
Il mercante rimase interdetto.
Il Vassallo si girò iniziando una veloce ritirata strategica, che consisteva nell’allontanarsi il più possibile dal druido.
Appena uscito dalle stalle il Vassallo si scontrò con un giovane mago dalla corporatura snella, il quale stava per entrare e che fu proiettato all’indietro ritrovandosi gambe all’aria.
<<Mi scusi>> disse il Vassallo, che non si era fatto nulla, mentre aiutava il malcapitato a rialzarsi.
<<Oh mamma, ma cosa è uscito dalle stalle? Un rinoceronte?>> chiese il giovane mago, rialzandosi.
<<No, no ero io che… andavo di fretta>> rispose Otrebmu.
<<Ah, si ecco, bene anch’io andavo di fretta che…>> stava dicendo il giovane mago, quando guardò il Vassallo riconoscendolo <<Ma siete voi che sto cercando, per riferirvi un messaggio del Gran Maestro Markox>> concluse.
<<Davvero?>> chiese Otrebmu.
<<Si, sono ore che tenta di contattarvi con la telepatia, ma non vi riesce, dice che la vostra mente è concentrata su altro>> riferì il mago.
<<Concentrata a non impazzire per il fiume di parole di Nodoso>> sussurrò il Vassallo.
<<Come?>> chiese il mago, che non aveva capito.
<<Nulla, nulla>> rispose Ittoram.
Dopo che il giovane mago ebbe riferito il messaggio, il Vassallo con la fronte aggrottata, si diresse al Castello dei Sommi.
Poco dopo nella Sala del Triplice Trono.
<<Abbiamo letto il diario e la lettera, cosa vi fa pensare che possa essere la missione giusta?>> chiese il Sommo Ostri, rivolgendosi a Otrebmu.
<<Primo, alla sede VIMA del Regno non è arrivato nessun messaggio da Vetoio, quindi non volevano che fossimo avvertiti, secondo Markox non è riuscito a contattare i maghi della VIMA di Vetoio, una forza oscura impedisce ogni tipo di comunicazione, telepatica, teletrasporto, astrale o altro, e fino a quando non ha provato a contattarli non l’avvertiva>> rispose Otrebmu.
<<Effettivamente già questo è allarmante, senza contare tutte le altre cose riferite prima che avete dedotto>> aggiunse il Sommo Palank.
<<Come mai ci avete messo tanto a venire a riferircele?>> chiese il Sommo Ostri.
<<Be prima ho chiesto a Markox di contattare Vetoio, poi sono passato alla VIMA, da un’erborista e al bosco dei druidi per iniziare i preparativi per la partenza, nel caso approviate ovviamente, meglio essere pronti visto che ci vorranno alcuni giorni per poter partire e a bloccare tutto ci vuole poco ma a far partire tutto ci vogliono diverse cose, ma ho perso molto tempo a parlare con chi aveva portato il sacco contenente il diario e i fogli della lettera, ha parlato molto>> menzionò Otrebmu con uno sguardo strano.
<<E di cosa avete parlato?>> chiese il Sommo Ostri.
<<Per lo più ha parlato lui>> rispose il Vassallo <<ma sarebbe lungo ripetervi tutto non potete leggermi la mente cosi saprete cosa ha detto?>> chiese Ittoram.
<<Certo che si può fare>> risposero i Sommi.
Un’ora dopo…
<<Ho per mille draghi, ma quanto parlava>> disse il Sommo Palank, sedendosi sul trono.
<<Ho trovato la missione per Throneshield, se sopravvive ad ascoltare questo Nodoso per un giorno intero, può diventare Vassallo>> disse il Sommo Ostri, appoggiandosi al trono.
<<Per fortuna con la lettura del pensiero ci abbiamo messo un’ora a sapere tutto, come avete fatto a non impazzire a sentirlo parlare per quasi tre ore?>> chiese il Sommo Palank.
<<Pazienza e costanza>> rispose il Vassallo.
<<Bene ora riuniamo i partecipanti?>> disse il Sommo Palank.
<<Li ho convocati per le dieci di sera, qui nella Sala del Triplice Trono, spero vada bene>> chiese Otrebmu.
<<Si certo, come mai cosi tardi, premonizione di Nodoso?>> chiese il Sommo Ostri, strizzando l’occhio.
Al Vassallo si rizzarono i peli sul collo.
<<Emm… no ho pensato che volevate far leggere diario e lettera a Odius prima di mostrarli agli altri, cosi alla riunione potrete esporre le deduzioni di Odius e potremo vedere cosa dedurranno gli altri di nuovo>> disse Ittoram.
<<Ora che sapete cosa mi ha raccontato il mercante usate con Odius lo stesso metodo telepatico per fargli sapere cosa mi ha detto, vediamo come resiste>> disse con un sorriso Otrebmu.
I Sommi annuirono.
<<Certo poi lo userete anche con gli altri alla riunione, cosi tutti avranno le stesse informazioni e vedremo come resistono a un’ora sola di Nodoso e a quali deduzioni arriveranno, sapendo anche che alla sede VIMA non è arrivato il messaggero e che Markox non è riuscito a contattare Vetoio con la magia>> concluse Ittoram.
<<Certo, vi è anche un nuovo partecipante alla missione è Albins lo faremo avvertire noi, credo proprio che la missione per Throneshield sarà questa, ora potete andare>> disse il Sommo Ostri.
Otrebmu annuì e si congedò dai Sommi con un inchino, allontanandosi poi e uscendo dalla sala.
<<Vediamo è sera saranno le sei e mezza passate, e mi sono dimenticato di altri preparativi, per fortuna li ho accennati ai Sommi, spero siano fattibili in breve tempo>> disse Otrebmu, e si incamminò per le strade del Regno.
Alcuni minuti più tardi Otrebmu entrava nel cortile interno della Rocca della Fenice, e dopo essersi fatto annunciare, entrò nello studio del Gran Maestro dell’Ordine dei Paladini BrightBlade.
Dopo essersi salutati i due parlarono per una mezz’ora, nella quale Otrebmu lo informò degli avvenimenti degli ultimi giorni, chiedendogli alcune cose.
<<Be per la prima richiesta, ne parlerò ai Sommi ma credo non ci saranno problemi, certo ci vorrà qualche giorno di preparativi, ma serve anche a voi per la richiesta fatta ai druidi>> disse BrightBlade, prendendo una pergamena.
<<Per la seconda richiesta sicuro di volere un sordo che porti un messaggio?>> chiese il Paladino.
<<Certo, il messaggio è per quel mercante, io non ci torno, se ci mandiamo qualcuno che non è sordo ci vorranno i chierici per farlo riprendere>> rispose Ittoram.
<<Capisco vi manderò qualcuno nella sede dei Bibliotecari Arcani fra poco>> disse BrightBlade.
Il Mastro Erudito ringraziò il Gran Maestro e uscì dal suo studio.
Otrebmu tornò nella Biblioteca Arcana, sedutosi alla sua scrivania, nella sala comune, prese una pergamena e cominciò a scrivere e poi a fare degli schizzi su una seconda pergamena.
Dopo alcuni minuti arrivò un ragazzo nella stanza, Ittoram gli disse dove e a chi portare la lettera con il linguaggio dei segni, il ragazzo annui e corse via.
Otrebmu poco dopo uscì dalla biblioteca.
<<Bene fra poco sarà ora di cena, sarà meglio andare a fare un’ultima cosa, così andrò poi a cenare e arriverò presto alla riunione nella Sala del Triplice Trono>> disse il Vassallo, avviandosi alle scale.
Il ragazzo sordo a cui Otrebmu aveva consegnato la lettera andò prima alle stalle e poi non trovando il mercante, in Locanda, dove trovò Nodoso, che era seduto a un tavolo a parlare con alcuni viandanti.
Anzi doveva star loro parlando già da tempo, perché sui loro visi vi era una smorfia di agonia.
Il ragazzo andò al tavolo e si fece notare dal mercante a cui consegnò la lettera.
Il mercante lo ringraziò e capito che era sordo usò il linguaggio dei gesti, poi aprì la lettera e dopo averla letta disse: <<Sapevo che era un amante della natura, sarà bene cenare e poi darsi da fare.
Poggiata la lettera in una borsa che portava con se si accorse che ragazzo e viandanti erano scomparsi.
Una volta finito di consumare la cena il mercante uscì dalla Locanda, per tornarvi poco dopo con un sacco su una spalla e dei rami sotto l’altro braccio.
<<Domani andrò al bosco dei druidi>> disse il mercante, salendo le scale che portavano al piano superiore e alla sua stanza.
Arrivato nella sua stanza poggiò i rami a terra e il sacco sul tavolo li vicino, lo aprì tirando fuori: fili d’erba, fiori, pezzi di legno, vasetti contenti polline, terra e altro ancora, e infine vari utensili per lavorare.


OT-- Leggete in www.bluedragon.it nella discussione del Vassallo perfetto grazie ^_^ --OT
Drago.89
00venerdì 25 gennaio 2013 17:58
Dopo aver avuto le dovute disposizioni da Otrebmu, la Guardia Reale si avviò ad avvertire uno dei tanti compagni di mille avventure, ovvero il cavaliere dallo sguardo glaciale come il suo attacco... messer Jekyll.
Devo dire che molte cose non mi convincono sull'attacco alla fattoria, ci sono troppi... punti oscuri, dovrò ragionarci meglio su per trarre poi una conclusione pensò Drago, mentre camminava per le strade delLO Regno.
Una volta arrivato alla Rocca della Fenice, si diresse alle stanze dei Paladini onde avvertire il suo compagno della missione da intraprendere.



OT- Otrebmu ho fatto un mini post come intermezzo, se non va bene cancella pure [SM=x92702] -OT
OT--Leggi nell'altra discussione [SM=x92702] --OT
Odius
00lunedì 11 febbraio 2013 00:01
I due guardmen si scostarono immediatamente non appena videro arrivare le due figure, del resto erano già stati avvertiti dell’arrivo di un Aspirante Vassallo.
Odius si fermò poco prima dell’entrata della Sala del Trono avvisando il proprio compagno, chiaramente un membro del SERS come dimostravano la maschera bianca e il lungo mantello immacolato su cui campeggiava il simbolo del sole nascente, di fermarsi ed aspettarlo senza entrare.
L’Aspirante proseguì quindi fino ad arrivare al basamento su cui poggiava il Trono ove vi erano seduti i Sommi Palank e Ostri.
«Odius, fratello, non siate così formale: ci siamo solo noi qui…» disse il Sommo Palank quando il Pretoriano accennò un principio di inchino.
«Non accade tutti i giorni di essere convocato davanti ad entrambi i Sommi contemporaneamente, anzi, se ben ricordo, a me non accadeva da anni. Posso dedurre che questo abbia a che fare con il giovane Throneshield, altrimenti non saprei darmi altre spiegazioni!» rispose Odius con calma.
«Ahahah! Amico mio deducete bene!» irruppe il Sommo Ostri «Come voi ben sapete stavamo ricercando un’adatta missione per quel dotato Aspirante e finalmente pare essere stata trovata…»
«…o meglio i Bibliotecari hanno trovato un qualcosa che potrebbe fare al caso nostro!» continuò il Sommo Palank.
«Si, avevo un vago sentore…» sospirò il Pretoriano ricordando ancora il potente pugno dell’armatura incantata della biblioteca che aveva colpito sì lo spadone appeso sulla sua schiena, ma la cui propagazione in termini di energia non solo aveva oltrepassato la cotta di maglia in mithril portata sotto il mantello, ma ancora riverberava nelle ossa della gabbia toracica.
«Otrebmu ci ha presentato questa lettera e questo diario…» continuò il Sommo Palank mostrando i documenti tenuti nella destra «…e molte altre informazioni è riuscito a recuperare…»
«Posso quindi darci un’occhiata?» propose l’Aspirante.
I Sommi si guardarono con un’aria piuttosto divertita e dopo una prorompente risata Ostri disse: «Fratello se vi raccontassimo a voce quanto accaduto e compreso fino ad ora non finiremmo nemmeno per ora di cena! Ma noi Sommi abbiamo metodi migliori per trasmettere le informazioni..» disse strizzando l’occhio al Pretoriano e collegando la propria mente a quella di quest’ultimo.
Nonostante la grande velocità del pensiero ci vollero quasi due ore a tramettere la gran mole di avvenimenti ed informazioni della giornata e, al termine di tale attività, Odius, nonostante il cappuccio ne coprisse il volto apparve ai Sommi enormemente provato.
«Devo dire che la questione non è di facile interpretazione…» disse l’Aspirante con un tono decisamente affaticato, cosa che ovviamente fece sbellicare dalle risate i Sommi che ricordavano bene la stessa espressione sulla faccia di Otrebmu.
Una volta smesso di ridere il Sommo Ostri domandò: «Cosa ne pensate quindi?»
«Prima di tutto ritengo che eviterò come la peste questo Nodoso…passando poi alle cose serie credo che la missione sia adatta per Throneshield e vedremo cosa riuscirà a dimostrare, tuttavia sono anche molto preoccupato: nei miei viaggi non ho mai sentito parlare di esseri o creature che facessero sparire delle persone senza lasciare alcuna traccia…e qui stiamo parlando di boscaioli che sapevano il fatto loro, non soldati ma sicuramente in grado di tenere testa a qualche animale feroce; inoltre sono spariti pure diversi uomini della VIMA, soldati scelti che valgono sicuramente almeno un paio di normali guerrieri. Poi mi preoccupano questi segni lasciati sugli alberi…stiamo parlando o di qualcosa molto alto, ma anche in grado di non lasciare tracce, oppure di uno o più esseri che si muovono sugli alberi tanto da non lasciare segni a terra, ma questo comunque non spiegherebbe diversi punti oscuri…»
Il Sommo Ostri stava ascoltando con molta attenzione le parole dell’Aspirante ben ricordando i molti viaggi e la grande conoscenza di bestie ed esseri malvagi del Figlio dello Regno.
«Cosa pensate possa essere?»
«Non ne ho proprio idea Sommo» disse Odius toccando d’istinto il pendente a forma di Sole nascente che gli scendeva dal collo, gesto notato immediatamente da entrambi i Re.
«Pensate possa essere una creatura delle Tenebre, Odius?» chiese il Sommo Palank.
Passò qualche secondo prima che il Pretoriano rispondesse: «In questi ultimi anni ho combattuto così spesso con queste creature che ormai mi è automatico pensare a loro quando accade qualcosa di difficilmente spiegabile…tuttavia non ho mai sentito o visto qualcuno di essi che riuscisse a cacciare senza lasciare traccia, a meno che non sia piuttosto vecchio, visto che non sono ancora in grado di affrontarli e quindi non vi ho neppure mai provato…devo rifletterci sopra…»

«Odius, abbiamo deciso di informarvi per primo perché sappiamo che non vi aggregherete al gruppo, ma li seguirete da lontano…vi ringraziamo per le vostre deduzioni e le esporremo anche agli altri. Vi consiglio di andarvi a preparare. Appena sarete tutti pronti partirete…» sentenziò il Sommo Ostri.
«Sommo, vi posso chiedere una cosa?» «Parlate pure fratello»
«Se possibile vorrei aggiungere al gruppo un paio di membri dell’Ordine; Vetoio da un pezzo ha bisogno di nuovi membri del SERS a propria difesa e alla compagnia potrebbero essere utili…una volta terminata questa missione essi potrebbero restare in città…» propose Odius.
«E sia!» rispose il Sommo «Del resto se si tratta di Vampiri chi meglio addestrato dei membri del SERS, se si tratta di altro almeno vi saranno altre due spade…”.

Salutati i Sommi e uscito dalla Sala del Trono, Odius si rivolse al membro del SERS che lo stava ancora attendendo all’esterno: «Bene, ci si muove a breve verso Vetoio, fortunatamente una piccola spedizione di Vassalli ed Aspiranti si sta dirigendo proprio da quelle parti. Prepariamoci e, se lo vedi, avverti anche Krein. È meglio se vi unite entrambi al gruppo».

Detto ciò il Pretoriano si avviò verso le sue stanze.


OT mi scuso per l’immenso ritardo!!!
Aggiungo due PG minori che almeno mi terranno informato durante la missione, siete tutti liberi di usarli, ne saprete qualcosa di più nei prossimi post o nell’apposito spazio nella sezione www. Bluedragon. it
Otrebmu Ittoram
00lunedì 11 febbraio 2013 04:46
La sala del Triplice Trono era piena dei partecipanti alla missione di Throneshield, a tutti erano state fatte leggere le pagine del diario e le pergamene della lettera di Balefor, l’amico di Drago.
Da poco i Sommi avevano terminato, di mostrare il resto delle informazioni, comprese le deduzioni di Odius, sanza dire di chi erano, tramite telepatia. Gli Aspiranti e Jekyll si stavano ancora riprendendo, Otrebmu era li che li osservava chiedendosi chi si sarebbe ripreso per primo e, avrebbe comunicato quali indizi e informazioni aveva ricavato e cosa aveva dedotto.
@Jekyll@
00lunedì 11 febbraio 2013 21:01
Jekyll si riscosse, sconvolto da quanto aveva appreso: un'intera comunità di gente semplice completamente sterminata nella regione di Vetoio, insieme ad un certo numero di soldati della guarnigione VIMA di zona.
Il primo pensiero che attraversò la mente del Vassallo dall'armatura d'argento fu rivolto a quegli strani frammenti di metallo che erano stati rinvenuti tra le radici degli alberi che quei contadini avevano sradicato...e se non fosse stato metallo?
Il Cavaliere del Nord chinò il capo e si soffermò ad osservare la grande testa bianca di Eoden: anche il grande lupo sembrava stranamente stordito, probabilmente, visto che certamente lo avrebbe accompagnato in questa missione, i Sommi, nella loro infinita saggezza, avevano provveduto ad informare anche lui, forse fornendogli immagini e sensazioni di odori.
Poi, all'improvviso, un lampo gli attraversò la mente: da quando aveva svolto quello strano allenamento con NighLord gli capitava sempre più spesso di avere come la sensazione che le proprie percezioni si fossero affinate, che fosse aumentata la sua sintonia nei confronti dell'Oscuro...
-Fenrir...mannari...- mormorò, più tra sé e sé - Vampiri...no...vampiri non credo...
-Vassallo!- la voce del Sommo Palank risuonò sotto l'alta volta della Sala del Triplice Trono, ma Jekyll parve non accorgersene.
-No...un Fenrir sarebbe stato troppo grande...
-Cavaliere del Nord!- Otrebmu posò una mano sulla spalla del Paladino, ritirandola subito dopo e maledicendosi silenziosamente per essersi dimenticato che il tocco di quell'argento gli avrebbe gelato immediatamente la pelle -Il Sommo Palank vi sta chiamando...
Jekyll si riscosse e fissò i due Sovrani che lo osservavano con aria interrogativa.
-Perdonatemi, maestà!- il Paladino chinò il capo -Stavo riflettendo ad alta voce...
-Che cosa vi suggerisce il vostro istinto, fratello?- chiese il Sommo Ostri, sporgendosi dallo scranno su cui era seduto.
-Non saprei, mio signore...non credo che si possa parlare di Vampiri, i segni sugli alberi non sono compatibili con le loro modalità di attacco, almeno stando a quanto si sa normalmente, ma credo che il SERS potrebbe confermarlo...
-Quindi? Cosa state pensando, amico mio?- chiese Drago, avvicinandosi al compagno.
-Sto pensando...per esclusione, non credo si possa parlare di scheletri, orchi o goblin, poichè i soldati della VIMA non sarebbero stati messi fuori combattimento così facilmente, senza contare che quelle creature, semplicemente, non sono così puliti quando razziano! Altre creature malvagie, per esempio, come quelle descritte nel Bestiario dello Regno tendenzialmente sono troppo grosse ed avrebbero lasciato più segni, eccezion fatta per i Vampiri che, di segni, normalmente non ne lasciano...e...non lascerebbero soprattutto tracce di sangue, considerando quanto questo sia prezioso per loro!
-E...?- Claudium avanzò, incalzando l'amico.
-E...non riesco a non pensare al Fenrir, che però sarebbe troppo grosso ed avrebbe lasciato tracce molto evidenti...mi rimangono i Mannari...
-I Mannari?!- Trekentoff spostò il peso da una gamba all'altra.
-Molto tempo fa, nelle mie terre- proseguì il Cavaliere del Nord, osservando i Sommi -ci furono attacchi misteriosi, la gente scompariva dai villaggi e non si trovarono tracce...solo dopo molto tempo ci accorgemmo di segni sugli alberi...i Mannari, nonostante la mole, sono dotati di grandissima agilità che permette loro di muoversi in un silenzio quasi assoluto e possono spostarsi arrampicandosi sugli alberi, saltando da un tronco all'atro, avendo una presa solida grazie ai loro artigli...che sono affilati come rasoi, del colore e della consistenza dell'acciaio...
-State suggerendo che quei frammenti di metallo che sono stati ritrovati potrebbero essere frammenti degli artigli di un gruppo di Mannari?
Jekyll annuì -Saltando da un tronco all'altro, può capitare che alcuni artigli si possano spezzare sulle estremità...però dovrei vederli...
Il silenzio scese nuovamente tra i seguaci del Drago Blu, mentre il Sommo Ostri rifletteva accarezzandosi distrattamente la folta barba nera.
-Naturalmente, le mie sono soltanto supposizioni...-concluse Jekyll, accarezzando il suo grande lupo bianco e lasciando ai compagni ed ai Re il tempo di valutare le sue parole.
Drago.89
00lunedì 11 febbraio 2013 23:13
Dopo aver ascoltato pazientemente la spiegazione di Jekyll cavaliere nell'animo, Drago fece notare il suo impellente bisogno di voler esporre le sue deduzioni.
Otrebmu notò lo sguardo della Guardia Reale da sotto la celata del suo elmo alato e non appena scese il silenzio, fece un cenno all'Aspirante, facendogli capire che poteva procedere con i suoi indizi e le sue risposte.
Dopo aver avuto il consenso dal Mastro Erudito a parlare, prima di apprestarsi a farlo si inchinò come di consueto, anche se più volte il Sommo lo aveva bloccato, oramai si sentiva in dovere di fare quest'operazione in merito al rispetto e all'ammirazione che nutriva nei confronti di chi lo aveva accolto nella propria casa ed a ragion dovuta della sua carica di Guardia Reale.
Solo allora cominciò.
<<Hm... hm... perdonatemi oh Sommo dovevo schiarirmi la voce, vi avverto che forse risulterò piuttosto seccante, ordunque dopo aver riletto il diario che mi è stato recapitato dal mio caro amico Balefor e dai recenti avvenimenti che ho carpito mentalmente grazie a voi... ho dedotto un paio di cose che mi appresterò ad esporre>>.
Il giovane dovette fare una pausa e togliersi l'elmo alato che faceva sembrare la sua voce metallica e chiusa, inoltre parve affaticato.
<<Ebbene da quello che ho letto sembra proprio evidente che siano iniziate le prime avvisaglie di un male in agguato, da quando gli ignari boscaioli si siano avviati verso la radura sita a 2 giorni di cammino a nord della loro fattoria... inoltre anche l'aspetto degli alberi, con i rami aggrovigliati verso l'alto porta a pensare ad un particolare sospetto. Altro indizio evidente l'ho potuto evincere prestando attenzione al 18 e 19 dicembre del 1010...>>
A questo punto il paladino Claudium lo interruppe per sbaglio pensando a voce alta.
<<Sono curioso di sentire cosa vi fa accomunare quei due giorni...>>
Dopo l'interruzione l'Aspirante facendo una smorfia di assenso proseguì nella sua spiegazione.
<<Ci stavo per arrivare... dicevo che il 18 i boscaioli hanno incominciato a tagliare i rami della radura appena scoperta, compresi quelli aggrovigliati e fin qui ancora nessun problema, ma il 19 si evince che dopo i primi tagli ai soli rami degli alberi la notte hanno udito dei lamenti minacciosi e per di più la piccola Tibasi ha incominciato con i brutti sogni. Non è finita qui perchè il 7 gennaio 1011, i boscaioli imperterriti hanno continuato a tagliare, ma questa volta alberi interi e però hanno fatto caso ad un particolare e cioè molti anelli vicini all'interno di un tronco, il quale fa dedurre che abbiano avuto almeno 1500 anni... una deduzione degna di un boscaiolo. Tibasi intanto ha continuato con i brutti sogni, finchè il 27 febbraio 1011 non sono iniziate le prime sparizioni. In conclusione, io, al di la' di quello che è già stato detto sulle probabili creature, ovvero i Mannari, che ho anche avuto l'opportunità di affrontare tempo fa ad Ofena, direi che non volendo i taglialegna siano andati ad abbattere alberi nel posto sbagliato... perchè secondo il mio parere qualcosa si dev'essere ridestato, forse una maledizione di quella radura o peggio...>>
Ultimati i suoi ragionamenti e spiegazioni di indizi trovati, Drago ebbe modo di notare Otrebmu piuttosto spossato, forse perchè subito dopo Nodoso, proprio un suo bibliotecario di fiducia aveva scalato in quel preciso istante la classifica di persone con cui evitare un discorso da cui estrapolare informazioni.

OT- Ed ecco a voi tutte le mie deduzioni e indizi estrapolati dal tutto. [SM=x92702] -OT
Claudium
00mercoledì 20 febbraio 2013 21:12
Claudium ascoltò in silenzio Drago mentre questi finiva di esporre le sue conclusioni. Il Paladino si portò la mano al viso ed iniziò a massaggiarsi il mento, una piccolo vizio che il Paladino tendeva a mostrare quando si concentrava su qualche problema. Dopo aver preso un bel respiro l'Aspirante prese la parola in coda all'amico:
<<Penso che Drago abbia ragione: l'attacco di queste strane creature e l'inizio dei lavori nella radura sono indubbiamente collegati. Penso però che sarebbe utile per tutti ricominciare dall'inizio per mettere le tessere di questo mosaico nel giusto ordine...>> nel dire questo il Paladino prese il diario e lo aprì, in modo che tutti potessero leggerlo <<...Partiamo con l'arrivo del gruppo di boscaioli sul luogo. Fin qui la situazione si presenta tranquilla e normale: il posto è gradevole, la foresta è ricca di animali e piante, tutto sembra tranquillo. Poi si verifica la scoperta della radura, scoperta che non avviene all'arrivo del gruppo e nemmeno nei mesi seguenti ma solo svariato tempo dopo e solo durante una notte di luna nuova, quasi come se prima la radura fosse celata da qualche incantesimo.
Successivamente, in contemporanea con l'inizio dei lavori, nella radura si odono i primi lamenti e dalla foresta scompaiono gli animali; solitamente gli animali non abbandonano il loro ambiente se non avvertono pericoli gravi ed imminenti, come per esempio gruppi di feroci predatori, tesi avvallata dai lamenti, che a mio parere sono un segnale della venuta di tali esseri, gli stessi che probabilmente diverranno autori delle sparizioni.
Altro punto: la piccola Tibasi inizia a fare brutti sogni. Solitamente i bambini sono più sensibili ai perturbamenti spirituali di persone e luoghi, ergo i brutti sogni potrebbero essere dovuti al fatto che la piccola avvertiva che un'equilibrio era stato rotto; e visto che gli unici eventi degni di nota sono stati i lavori nella radura questo potrebbe voler dire che questi lavori hanno comportato la rottura di un'equilibrio; inoltre siccome i sogni sono iniziati proprio quando sono iniziati i lamenti la venuta di tali creature e la rottura di questo equilibrio devono essere per forza collegati...>>

Il gruppo intorno a Claudium ascoltava con attenzione i ragionamenti del Paladino. Il silenzio era tale che si sarebbe potuto sentire una formica camminare.

<<...In seguito i lavori nella radura continuano ma passa diverso tempo tra il giorno in cui vengono uditi i lamenti e quello in cui iniziano le sparizioni. Questo mi fa presupporre che i lamenti e la venuta di quelle creature fossero solo un avvertimento. L'aver continuato ad abbattere gli alberi non ha fatto che alterare un'equilibrio già destabilizzato, come dimostra il progressivo peggiorare dei sogni della piccola Tibasi, e quindi l'inasprirsi delle azioni delle creature.
Ecco quindi che iniziano le sparizioni e gli attacchi di quegli esseri. Penso che questi attacchi fossero ben pianificati ed avessero funzione intimidatoria. Lo penso perchè le scomparse sono iniziate a gruppi di 2 persone per poi aumentare e perchè ogni volta venivano lasciate tracce di sangue, un sicuro segnale di pericolo. Ergo quelle creature erano guidate da qualcosa che voleva che i boscaioli se ne andassero ed anche in fretta.
Dopodichè il diario finisce e le altre lettere non mi sembrano fornire altre indicazioni utili. Ricapitolando quindi quello che possiamo desumere dalle informazioni in nostro possesso è che:

1) Quella radura non è un luogo come gli altri. Forse è un luogo protetto da un incantesimo o un posto sacro animato da una magia antica (ipotesi suffragata dalla presenza di alberi millenari)

2) La scomparsa degli animali e i lamenti annunciano la venuta di creature feroci.

3) I brutti sogni di Tibasi annunciano la rottura di un'equilibrio, rottura che ha portato alla venuta delle creature.

4) I sogni sono iniziati con il lavori nella radura e peggiorano con il procedere dei lavori, ergo l'equilibrio spezzato riguarda la radura.

5) I lamenti, le sparizioni, le tracce di sangue sono tutti avvertimenti: c'è una mente che muove l'agire delle creature e quella mente vuole che i boscaioli se ne vadano>>.

Claudium fece una piccola pausa per riprendere fiato, poi continuò il discorso:
<<Questo è quello che abbiamo compreso. Passiamo ora a ciò che non abbiamo compreso:

- I bambini trovano tra le radici oggetti di metallo levigato. Se erano tra le radici non potevano essere artigli. In tal caso sarebbero stati trovati alla base del tronco. Ma allora, che cosa sono? E perchè nasconderli in un posto così inusuale? Potevano essere amuleti? Ma allora a cosa servivano? A placare forse l'ipotetica volontà di alberi millenari? E la loro rimozione avrebbe allora causato il ridestarsi del loro antico potere?

- I bambini vengono sorpresi a bruciare i gelsomini. Perchè? Erano una minaccia? Eppure dovevano solo favorire il sonno. Perchè bruciarli? Non bastava buttarli via? O forse buttarli non bastava, bisognava proprio distruggerli?. Ma soprattutto... perchè bruciare i gelsomini e non le mimose? Che differenza c'era tra i due fiori?>>
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 15:31.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com