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19/08/2017 14:20 | |
Ecco la situazione riassunta:
I BARCONI
- mediamente in ogni barcone meno del 5% sono rifugiati o profughi;
- in ogni barcone gli islamisti ci mettono una fetta di guerriglieri jihadisti con l'unico scopo di fare attentati in europa (come largamenta annunciato da Hamas e Alqaeda fin dagli anni 2000);
- il 70-90% degli occupanti dei barconi è composto dai migranti economici, i veri e propri clandestini.
I MIGRANTI
Sono abitanti dell'Africa sub-sahariana, di ceto medio, TRUFFATI dai trafficanti e dai media africani, viene presentata l'Europa come un eden dove tutti hanno ricchezze assicurate. I migranti tutti maschi dai 15 ai 30 anni, non accompagnati, sono semplicemente clandestini in cerca di fortuna all'estero. Pagano un pizzo che può arrivare a 10'000€ per poi venire stipati come animali, in alcuni casi incarcerati per sottometterli anche mentalmente e poi imbarcati come bestiame con la complicità delle ONG che spartiscono il bottino e si fanno scudo con il salvataggio di vite in mare.
I RIFUGIATI
Non paganti, ma necessari per ogni viaggio, allo scopo di giustificare la tratta dei neri. Quindi sono i più maltrattati dagli scafisti, sia nel viaggio che prima. Vengono incarcerati come bestiame in Libia, in attesa di spargerli in ogni barcone, un loro posto in barca non frutta nulla, quindi vengono torturati e malmenati senza pietà. Questi sono quelli che veramente scappano da zone come la Siria e l'Iraq, ed è tra questi che si annoverano bambini, neonati, donne (i poch che vediamo in TV). I Rifugiati sono anche praticamente gli unici che possono essere di religione cristiana o yazida, infatti tra i Migranti è quasi impossibile che ci sia un cristiano, anche solo per il fatto che i paesi islamici sub-sahariani non permettono ai cristiani un minimo benessere economico che li faccia annoverare tra il ceto medio.
IL BUSINESS
- i trafficanti africani ci guadagnano principalmente dai "biglietti" dei migranti, ma anche dagli islamisti che usano i barconi come cavalli di Troia, e pure da finanziamenti abbastanza occulti di alcune forze occidentali...
- L'UE ci guadagna in multiculturalismo della propria popolazione...
- Le ONG ci guadagnano bei soldoni dallla tratta di neri moderna, dicono che salvano vite, ma le prove dei tracciati satellitari dimostrano che vanno a caricare bestiame fin sul lido libico. In realtà mantenere economicamente una nave in mare con tutto l'equipaggio lavorante ha dei costi molto alti, avrebbe dovuto destare sospetti questa loro attività di salvataggio così prolungata...
- Le Cooperative di Accoglienza in Italia (circa 300 solo della famiglia Boldrini) ci guadagnano circa 30€ al giorno per ogni "ospite". Soldi facili.
Spiegazione della Prof.ssa Anna Bono Anna Bono (Università di Torino, Storia e istituzioni dell’Africa) si è assunta da anni – in pressoché totale solitudine accademica – un compito tanto arduo quanto meritorio. È noto come, per chi sia posseduto dall’ideologia, quando c’è divaricazione tra gli schemini astratti e la realtà, sia fortissima la tentazione di “cambiare la realtà”: ecco, saggiamente, la professoressa Bono fa il contrario, e cioè rispetta la realtà e smonta le impalcature ideologiche altrui.
Lo fa su un tema incandescente, quello dell’immigrazione. E lo fa – il che è ancora più meritorio – in modo non urlato, non aggressivo, non disumano: se è consentito a un laico come me metterla così, lo fa con autentica carità cristiana, con pietas, ma senza pietismo.
Come si legge in un’intervista pubblicata su Libero.it, ha i titoli per farlo Anna Bono, dodici anni di studi e ricerche passati in Kenya, già docente di Storia e Istituzioni dell’Africa all’Università degli Studi di Torino, recente autrice del saggio Migranti!? Migranti!? Migranti!? edito dalla friulana Segno. Gli immigrati, spiega, partono «soprattutto dall’Africa subsahariana, in particolare dall’Africa Occidentale. Nigeria in testa, seguita da Senegal, Ghana, Camerun e Gambia. Africa a parte, un numero consistente viene da Bangladesh, Afghanistan e Pakistan. Siriani e iracheni in fuga dalla guerra sono una minoranza. Quasi il 90% sono maschi, hanno perlopiù dai 18 ai 34 anni, con una percentuale importante di minorenni (stando almeno alle dichiarazioni al momento dell’ arrivo). E viaggiano da soli. Pochissime sono le famiglie, a differenza di quanto accade per siriani e iracheni».
L’esperta di Africa: «In Europa arriva il ceto medio»
Le loro condizioni economiche? «Per affrontare un viaggio clandestino – clandestino, va precisato, dalla partenza all’arrivo, e non soltanto nell’ultimo tratto via mare – bisogna affidarsi ai trafficanti. I costi sono elevati, nell’ordine delle migliaia di dollari. Ecco perché a partire sono persone del ceto medio (ormai più o meno un terzo della popolazione africana) con un reddito discreto». E poi spiega che «in Africa c’è una percentuale di popolazione giovane convinta che l’Occidente è talmente ricco che basta arrivarci per fare fortuna». Anna Bono poi sottolinea che tra gli immigrati «c’è un’immagine positiva dell’Europa veicolata dai mass media. Ma pesano anche altri fattori. Gli europei, agli occhi dell’africano medio, sono tutti ricchi. L’europeo è il turista che frequenta alberghi di lusso, oppure il dipendente dell’azienda occidentale che frequenta buoni ristoranti, ha una bella casa, l’automobile, magari l’autista. C’è poi un altro elemento. Da decenni in Africa arriva dall’Occidente di tutto: medicine, cibo, vestiti. Le Ong scavano pozzi e costruiscono (ottimi) ospedali. Tutto gratis. Questo contribuisce all’idea di una prosperità senza limiti dell’Occidente. Per concludere, c’è il ruolo dei trafficanti, che per alimentare il loro business hanno tutto l’interesse ad illudere le persone sul futuro roseo che troveranno in Europa».
In questo libro, che riassume anni di ricerca, Anna Bono smonta in particolare due fake-news, due autentiche falsificazioni, che hanno invece segnato il dibattito politico su questo tema.
Prima fake-news: “Quelli che arrivano sono profughi, scappano dalla guerra, la loro è una migrazione forzata”. Non è vero, spiega Anna Bono! Dati alla mano, esaminati anno per anno, viene fuori (qui sintetizzo, ma nel volume ci sono tutti i dettagli) che, grosso modo, su 100 migranti che arrivano in Italia, solo 4 si vedranno riconoscere lo status di profugo o rifugiato di guerra. Gli altri 96 sono sostanzialmente migranti economici.
Seconda fake-news: “Quelli che arrivano sono i più poveri fra i poveri”. Non è vero nemmeno questo! Certo, non sono persone benestanti: non occorre un genio per capirlo. Ma sono comunque persone provenienti da paesi stabili (spesso democrazie imperfette, fragili, giovani, ma pur sempre democrazie), e persone che sono state in grado di raccogliere i non pochi soldi (da 5 a 10 mila dollari) necessari a pagare le organizzazioni criminali che lucrano su questo traffico di esseri umani.
Già questa operazione di demistificazione merita ogni gratitudine: la professoressa Bono dimostra che oggi l’atto più “rivoluzionario” è studiare i fenomeni senza pregiudizi, esaminare numeri e dati, anziché “fabbricare narrazioni”.
PS: grazie anche a Ogino sono riuscito a ricostruire il quadro generale. Ai posteri il giudizio... [Modificato da Don Qixote 19/08/2017 14:29] Don Qixote, Aspirante Vassallo de lo Regno di Blue Dragon.
"Il Cavaliere Errante ha da essere iuris-perito e deve conoscere le leggi della giustizia distributiva e commutativa per dare a tutti il suo. Poi debb'essere teologo per sapere dar conto chiaro e distinto della legge cristiana che professa quando ne sia domandato: debb'essere medico e specialmente botanico, per conoscere in mezzo alle campagne disabitate e nei deserti l'erbe che hanno virtu' di sanare le ferite, perche' ne' puo' ne' deve andare il Cavaliere Errante in ogni bottega a cercare chi gliele curi; e saper ferrare un cavallo e rassettare la sella e la briglia. Dee serbare gelosamente la fede a Dio e alla sua Dama: debb'essere casto nei suoi pensieri, onesto nelle parole, liberale nelle opere, valoroso nelle imprese, tollerante nei travagli, caritatevole coi bisognosi, e finalmente mantenitore della verita', anche a prezzo della vita."
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