Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

 
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Lo Spartito Obliato -aggiornato per la lettura di tutti-

Ultimo Aggiornamento: 25/06/2016 19:03
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Sesso: Maschile
Cacciatore di demoni
Regio Analista
05/05/2016 22:00
 
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Gianlù era sfinito, aveva compiuto una prodezza indescrivibile, portandosi una creatura pesante quanto il balor sulle spalle. Il Balor Argenteo era un essere alto e pesante il doppio del peso del Vassallo. Una volta poggiato a terra, il Balor Argenteo si lasciò dividersi. Da un lato comparve Alkor e da un altro lato comparve Rhetar, non più umano, ma nella sua forma originale di drago.
Gli uomini del fortino e i loro superiori, rimasero senza parole, non credevano a ciò che vedevano: Un drago e un umano usciti dal corpo “vaporizzato” di una specie di demone.
A quel punto DragonKnight non poté rimandare le spiegazioni e rivelò a tutti i presenti la vera natura di Alkor e Rhetar, tenendo sempre segreto l’identità di Aspiranti Vassallo e Vassallo.
<<E’ incredibile! Un drago! Non l’avevo mai visto!>> dichiarò il principe Lumix, uscendo dalla folla di uomini in armi.
<<Maestà, che ci fate fuori? Non dovete rimanere esposto!>> esclamò ser Tancredi.
<<Non preoccupatevi maestro cavaliere, per il momento la situazione è completamente stabile, dopo l’azione eroica di quell’uomo e di quel drago>> disse il comandante Metellius.
<<Io sono senza parole. È magnifico!>> affermò il giovane principe.
Davanti agli occhi del principe e di tutti i presenti, una creatura possente riposava sul proprio addome, con la testa rivolta verso il compagno umano. Il drago argenteo aveva un respiro affannoso e sul corpo era percorso da leggere contrazioni muscolari, più forti alla base delle grandi ali argentee. Vi erano su alcune porzioni di membrana alare alcuni fori insanguinati. Alkor si avvicinò al suo compagno di sempre, e gli carezzo il collo. L’Aspirante Vassallo aveva una freccia conficcata nella spalla sinistra. I due compagni si erano divisi il danno una volta ritornati nei rispettivi corpi. Alkor aveva preferito sostenere il danno maggiore, lasciando a Rhetar l’unico danno fisico che non poteva tenersi.
<<Alkor, voi e Rhetar prestatevi alle curare di Kreit… non potrei mai sgridarvi, siete stato avventato e fenomenale allo stesso tempo>> iniziò a dire ser Gianlù.
<<Mi dispiace di avervi fatto preoccupare ser Gianlù>> disse Alkor rimasto in piedi vicino al drago.
<<Non preoccupatevi, è tutto passato e… e abbiamo guadagnato un vantaggio strategico, ora il nemico per attaccarci deve invadere lo spazio della gittata delle nostre frecce!>> spiegò il Vassallo.
<<Giusto>> confermò l’Aspirante Vassallo.
<<La prima parte del piano è andata, la fine precoce della battaglia è vicina, bisogna solo attendere e fare la mossa giusta>> disse ser Gianlù.
Sulla passatoia nord, gli arcieri erano ora presi ad assistere la ritirata claudicante dei DireniaKnight, alcuni dei quali erano ancora a terra a contorcersi dal dolore. Gli arcieri delle mura avevano gli archi abbassati. Arrivò Eruner e tese la corda dell’arco di dotazione direna, puntò la freccia su uno dei cavalieri di Rufus.
<<Cosa fate?>> domandò Thor.
L’elfo non rispose.
<<Ma gli ordini di ser Gianlù sono altri>> disse di nuovo Thor.
L’elfo sembrò riflettere, ma riprese di nuovo la mira. A quel punto un braccio si posò su quello di Eruner pronto a scoccare la freccia.
<<Non è necessario. Diamogli modo di recuperare i loro feriti, fa parte del piano di ser Gianlù>> disse Black Drake avendo interrotto Eruner.
<<Non si può sempre essere buoni, prima o poi qualcuno di noi potrebbe rimetterci la vita. Sarebbe meglio colpire quando è possibile farlo, piuttosto che essere colpiti per non aver colpito>> rispose l’elfo.
<<Sembra giusto, ma la verità è un’altra. Noi siamo persone esterne ai fatti e siamo qui per soffocare la guerra, le sue battaglie e le sue atrocità… Eruner, il piano di ser Gianlù, anche io non lo comprendo appieno, ma sento che è giusto che sia così>> chiarì Black Drake.
<<Io non sento niente, ma non andrò contro gli ordini di ser Gianlù, tra l’altro un mio amico>> disse Eruner ritornando arco e frecce a uno dei soldati.
Intanto nel campo nemico, tra i soldati intenti a provvedere alle catapulte in fiamme, ai feriti e a preparare l’accampamento prima del calar delle tenebre, il principe Rufus collerico come sempre aveva messo in rassegna tutti gli ufficiali e i responsabili.
<<Questa ennesima porcata proprio non la digerisco>> disse con se stesso il principe camminando avanti e indietro come un pazzo furioso.
<<Maestà se posso permettermi vorrei dir…>> iniziò a dire il Gen. Aetius.
<<NO, NON POTETE DIRE, NON VI E’ PERMESSO!>> rispose Rufus sbattendo violentemente la sua spada a terra.
Il resto degli ufficiali che fiancheggiavano il Gen. Aetius sembravano rimpicciolire, come tanti cani bastonati dal padrone. L’attacco di Alkor e Rhetar aveva preso alla sprovvista l’esercito di Rufus, facendo saltare i prestabiliti piani di conquista, allungandone i tempi e cambiandone le condizioni.
<<Ma come diavolo è possibile? Dico io. Come si può mancare un coso di quelle dimensioni? Tanti arcieri, balestrieri e balliste, non sono riuscite ad ammazzare quel maledetto! E soprattutto salvare le mie catapulte, con quello che è costato portarle fin qua! Che branco di idioti! Per poco non ci rimettevamo anche i DireniaKnight, ma che scherziamo?>> sbottò il principe.
<<Maestà, anche se ci sono feriti, non è morto nessuno, grazie al cielo>> disse il capitano dei DireniaKnight.
<<Grrr… ser Galvano! dovreste ringraziare la vigliaccheria degli uomini del fortino, piuttosto! Se fossero stati ai miei ordini, sarebbero morti tutti i cavalieri nemici!>> disse sgarbatamente il principe.
<<Lo so bene…>> proferì ser Galvano.
<<Voi siete stati avventati!>> continuò a criticare il principe Rufus.
<<Si maesta… noi abbiamo sbagliato>> confermò il cavaliere.
<<Maestà>> cercò di intervenire il generale.
<<Cosa c’è? Non vedete che devo inventarmi un modo per avvicinarmi a quel maledetto fortino!>> disse il principe rivolgendosi con il solito garbo, avendo da poco iniziato a camminare avanti e indietro.
<<Ho un nuovo piano>> si propose Gen. Aetius.
<<Quale? Quello di farci attaccare da un altro coso volante?>> domandò sarcastico il principe.
<<Maestà, capisco che siete arrabbiato e per questo mi reputo responsabile, ma datemi il modo di riparare alla mia disattenzione>> disse scusandosi il generale.
<<Sarebbe? Spara questo piano!>> chiese prepotente il principe.
<<Come potete ben vedere, il fortino nemico è ben protetto ed è stato aggiustato e migliorato>> iniziò a spiegare il Gen. Aetius.
<<Grazie al carciofo, stranamente se ne sono accorti della nostra invasione settimane fa>> replicò il nobile.
<<Ebbene, sua altezza, hanno fatto una cosa che li ha condannati>> dichiarò l’alto ufficiale.
Alle parole del suo generale, il signore di Surad assunse un’espressione scettica. Il tirannico principe Rufus si voltò verso il fortino cercando di capire cosa intendesse dire il generale. La fortificazione di Lugonoreum sembrava totalmente integra, non mancava nessuna difesa, mura, torri, edifici, palizzate e fossato erano lì messi a estrema arte della difesa, contro qualsiasi tentativo d’assedio. Senza l’utilizzo delle catapulte e un buon posizionamento dei trabucchi risultava difficile espugnare una simile costruzione.
Il principe Rufus si voltò verso il suo generale con aria interrogatoria.
<<La palizzata è il loro punto debole!>> esclamò il Gen. Aetius.
<<In che senso non vi seguo. Spiegatevi meglio>> sollecitò il principe.
<<Datemi un momento sua altezza e vi sarà tutto chiaro. Voi altri spostatevi>> replicò il generale estraendo la spada e facendo spostare gli altri ufficiali a suo fianco.
Il Gen. Aetius iniziò con la spada ad incidere il terreno, realizzando un po’ alla volta un abbozzo della mappa del fortino. Il principe rimase incuriosito.
L’alto ufficiale dell’Aquila Trionfante iniziò a spiegare il suo nuovo piano d’assedio.
Sul volto del principe Rufus, inizialmente titubante, comparve un sorriso sadico e a tratti mostruoso. Nei suoi occhi ardevano fiamme, fiamme infernali, che predicevano distruzione e false grandezze.
Poi il generale finito di spiegare il suo diabolico piano, avvicinò il resto dei comandanti.
<<Il piano funzionerà a meraviglia, e se si presentasse un altro di quei demoni volanti, questa volta troverà la morte. Tutti i dardi, le frecce e i verrettoni verranno imbevuti di un elevata dose letale di veleno>> disse il Gen. Aetius.
<<Ah ah ah deve ancora nascere, chi batte in strategia i miei generali!>> disse il principe cambiato di umore.
<<Saremo pronti a tutto!>> disse il generale agli altri ufficiali.
<<Dannato Com. Metellius imparerete cosa vuol dire ostacolare il principe Rufus, sovrano legittimo di Direnia e di tutto il Continente Occidentale>> concluse il principe.






Lottare per rinnovare il presente. Bisogna lottare sempre, fino all’ultimo respiro, questa è la condizione umana.

Il male maggiore proviene da piccole impostazioni di pensiero sbagliate

[SM=x92774]Regio Analista e Vassallo del Regno di Blue Dragon
[SM=x92726]Cavaliere
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